Il caso

Morte Giovanna Pedretti, la figlia alla Lucarelli: “Grazie per aver massacrato mia madre”

La ristoratrice è stata trovata ieri sera senza vita. Protagonista di una risposta ad una recensione discriminatoria contro gay e disabili. Per il compagno dell'opinionista si sarebbe trattato di una messa in scena. Le polemiche, la gogna e la tragedia. Lega e FdI hanno presentato un'interrogazione parlamentare in Vigilianza Rai per un servizio denigratorio del Tg3, mentre i carabinieri avevano sentito la vittima in merito alla veridicità del post

Cronaca - di Redazione Web - 15 Gennaio 2024

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Giovanna Pedretti: chi è e come è morta la ristoratrice del Lodigiano che aveva difeso gay e disabili

L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima“. Fiorina D’Avino è la figlia di Giovanna Pedretti e la signora tra virgolette a cui si rivolge su Instagram è Selvaggia Lucarelli, la blogger che ha definito “chiaramente falso al primo sguardo” il post che ha portato tutti i giornali a raccontare la storia della ristoratrice trovata morta ieri. Lucarelli ha condiviso nei giorni scorsi i post del compagno Lorenzo Biagiarelli, che aveva rilevato alcune contraddizioni tecniche nella recensione postata da Giovanna Pedretti e, dopo la sua morte, è tornata su Instagram spiegando che “i social sono pericolosi. La cattiva informazione è pericolosa. La superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo“.

Chi è Giovanna Pedretti

E proprio in fondo a questo post che Fiorina d’Avino, 28 anni, in una storia sul proprio profilo Instagram, ha scritto il suo atto d’accusa nei confronti della blogger che si è difesa, spiegando che non c’è stata nessuna gogna mediatica e nessun ‘odio social’, ma solo “la ricerca della verità” e “un asciutto debunking“, rispondendo alle tante critiche ricevute. “La signora non è stata ‘sommersa’ da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità“, ha scritto Lucarelli su X. “Nessuno si pone mai il problema a monte – ha aggiunto su Instagrame cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì“.

Come è morta Giovanna Pedretti

Si è difeso sulle sue pagine sociale anche Biagiarelli, che non ha partecipato oggi alla puntata di ‘È sempre mezzogiorno‘, il programma Rai di Antonella Clerici di cui lo chef è ospite. “Lorenzo come sapete è stato coinvolto in questo fatto di cronaca di cui parlano tutti e ha deciso di stare a casa e sarà con noi nei prossimi giorni“, ha spiegato Clerici. “Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze“, ha scritto Biagiarelli respingendo “con forza le accuse di ‘odio social’“. “Vi invito – ha aggiunto -, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita, per un inesistente ‘odio social’, a riflettere sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in ogni storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo, a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social. I messaggi di odio che mi state scrivendo, sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero far pensare a un gesto estremo. Io, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose“.

Cosa è successo a Giovanna Pedretti

Critiche sono arrivate anche al Tg3 per un’intervista a Giovanna Pedretti nella quale le era stata chiesta conferma della veridicità della recensione: la Lega presenterà un’interrogazione in commissione Vigilanza Rai e il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini ha aggiunto che “il Servizio pubblico non dovrebbe fare gogne mediatiche“. Giovanna Pedretti era stata sentita dai carabinieri per la recensione postata da un utente anonimo che si era lamentato di aver cenato, nella sua pizzeria Le Vignole, accanto a gay e a un disabile. La donna aveva risposto a tono: “Il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le chiedo, gentilmente, di non tornare da noi“. Una replica dura che aveva acceso i riflettori dei social. Di Giovanna Pedretti, 59 anni, non si avevano più notizie dalle 4 del mattino. Ad allertare i carabinieri era stato il marito. Il suo corpo senza vita è stato trovato a pochi metri dalla sua auto, una Fiat Panda, nelle acque del fiume Lambro, nei pressi del ponte di Viale dell’Autonomia a Sant’Angelo Lodigiano, nella giornata di domenica.

Giovanna Pedretti e Selvaggia Lucarelli

Il recupero del corpo è stato effettuato dai vigili del fuoco del Comando di Lodi, distaccamento di Sant’Angelo Lodigiano, su richiesta dei Carabinieri. Tra le ipotesi più accreditate quelle del suicidio: sui polsi della donna sono stati trovati dei segni. La Procura di Lodi – che ha aperto un fascicolo – ha disposto anche l’esame tossicologico, l’autopsia si svolgerà tra mercoledì e giovedì prossimi nell’Istituto di medicina di Pavia. Pedretti, secondo quanto apprende LaPresse, aveva già perso un fratello, Stefano, che si era suicidato oltre 10 anni fa all’incirca nello stesso periodo di gennaio. La pizzeria ‘Le Vignole‘ non aveva particolari problemi economici: pur avendo solo 13 tavoli, il locale era sempre pieno a pranzo e a cena ed era un punto di riferimento per la comunità di Sant’Angelo Lodigiano.

15 Gennaio 2024

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