Contro lo spreco alimentare
Doggy bag, cos’è e come funziona la legge che vuole renderla obbligatoria nei ristoranti: multe fino a 125 euro
L’obiettivo è quello di arginare o comunque limitare lo spreco alimentare, quantomeno nei servizi di ristorazione. Questa la motivazione che ha spinto Forza Italia a presentare una proposta di legge per l’introduzione dell’obbligo della “doggy bag”.
Cos’è la doggy bag
La doggy bag, ovvero il “sacchetto” da portare a casa con gli avanzi del pranzo o della cena esiste da tempo, dagli anni ’40 dello scorso secolo. La sua “invenzione” si deve a Dan Stampler, proprietario di una steakhouse a New York, che pensò a un sacchetto degli avanzi che i suoi clienti avrebbero potuto chiedere con la scusa di portarli al proprio cane, per non creare imbarazzi.
La doggy bag obbligatoria
La proposta di legge firmata dal deputato forzista Giandiego Gatta, responsabile nazionale Dipartimento pesca e acquacoltura del partito, punta sull’obbligatorietà. L’intento dichiarato è quello di contrastare lo spreco alimentare, come previsto dall’Agenda Onu 2030.
Per introdurre la novità la proposta di legge obbliga i ristoranti a mettere a disposizione dei clienti la doggy bag: sono previste anche sanzioni in caso contrario, che vanno dai 25 ai 125 euro “con scopo educativo, non vessatorio”.
Obiettivo è rendere obbligatorio quello che spesso ma non sempre avvien già in modo volontario. Anche perché, come sottolinea il Gambero Rosso, la maggior parte degli sprechi alimentari nella ristorazione avviene durante la fase di preparazione degli alimenti (45% del totale), solo in seconda battuta si deve ricercare nei piatti dei clienti (34%), senza dimenticare il deterioramento dei cibi (21%).
La legge proposta da Forza Italia
La proposta di legge sulla doggy bag presentata da Forza Italia contiene cinque articoli. Il primo prevede che chi somministra cibo e bevande al pubblico abbia l’obbligo di dotarsi di “contenitori riutilizzabili o riciclabili” per portare via ciò che il cliente non consumi in loco. Le sanzioni previste vanno dai 25 ai 125 euro (articolo 2). Ma è il consumatore che deve chiedere espressamente il doggy bag (articolo 4), e senza questa richiesta viene meno l’obbligo dell’articolo 1 e la relativa sanzione.
La proposta di legge prevede inoltre che il contenitore possa essere fornito dallo stesso cliente, a patto che rispetti requisiti igienico-sanitari di legge. Quanto ai costi per gli esercenti, il prezzo maggiorato previsto è di sei centesimi in più per il contenitore.