La sentenza d'Appello

Mps, tutti assolti nel processo sui derivati: per gli ex vertici Profumo e Viola “il fatto non sussiste”

Giustizia - di Redazione

11 Dicembre 2023 alle 16:01 - Ultimo agg. 11 Dicembre 2023 alle 21:34

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Mps, tutti assolti nel processo sui derivati: per gli ex vertici Profumo e Viola “il fatto non sussiste”

Gli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena, l’ex presidente Alessandro Profumo (ora amministratore di Leonardo, l’ex Finmeccanica) e l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola, sono stati assolti nel processo in corso a Milano dall’accusa di irregolarità di bilancio.

La sentenza ribaltata in Appello

I due erano stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione ciascuno per i reati di aggiotaggio e false comunicazioni sociali. Una sentenza ribaltata dai giudici della seconda corte penale d’Appello di Milano. Assolto con loro anche l’ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvadori, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per false comunicazioni sociali. Annullata, infine, anche la decisione su banca Mps – imputata per la legge 231/2001, quella sulla responsabilità amministrativa degli enti – che era stata condannata in primo grado a una multa di 800mila euro.

Il processo derivati Mps

Al centro del processo, per cui ora sono stati tutti assolti, c’è la presunta “erronea” e “persistente” contabilizzazione nei conti della banca senese dei derivati Alexandria e Santorini (che erano stati sottoscritti con Deutsche Bank e Nomura dalla precedente gestione, quando presidente dell’istituto era Giuseppe Mussari) come operazioni di pronti contro termine sui titoli di stato, e quindi a saldi aperti, e non come derivati, e quindi a saldi chiusi.

Contabilizzazione avvenuta nel 2012, 2013 e 2014 e nella prima semestrale del 2015, quando Viola e Profumo erano ai vertici, e che avrebbe avuto, secondo l’accusa, lo scopo di coprire le perdite di Rocca Salimbeni dopo l’acquisizione di Antonveneta.

Le precedenti assoluzioni

Già lo scorso ottobre era stato segnato un punto importante sulle vicende di Mps ed in particolare sul ruolo dei vertici dell’istituto di credito senese in merito ai “derivati” Alexandria e Santorini, cioè delle operazioni sottoscritte da Mps con Deutsche Bank e Nomura dalla precedente gestione Mussari per mascherare (secondo l’accusa) 2 miliardi di euro di perdite derivanti dall’acquisto della banca Antonveneta.

Proprio l’ex presidente Giuseppe Mussari, assieme all’ex direttore generale Antonio Vigni, erano stati assolti in via definitiva con la decisione della Cassazione di dichiarare “inammissibile” il ricorso della Pg di Milano, Gemma Gualdi, contro le assoluzioni di tutti i 15 imputati per le presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata di Mps tra il 2008 e il 2012.

Le parole di Profumo

Ovvia la soddisfazione di Alessandro Profumo dopo l’assoluzione nel processo di secondo grado che ribalta la sentenza di condanna.

Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia” e “sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda”, le parole a caldo dell’ex presidente di Mps.

Si è chiusa perché il fatto non sussiste e mi sembra un fatto abbastanza indicativo” ha detto l’ex presidente della banca senese rispondendo a una domanda sul processo che lo vede ancora coinvolto, quello per i crediti deteriorati di Mps che è in fase di udienza preliminare davanti alla Gup di Milano, Fiammetta Modica.

di: Redazione - 11 Dicembre 2023

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