Via alle festività
Perché si fa l’albero di Natale, significato e tradizione dell’abete più amato di sempre
Con l'arrivo dell'Immacolata iniziano ufficialmente le festività e gli addobbi natalizi: la storia dell'albero più famoso al mondo
Curiosità - di Andrea Aversa
Ci siamo, domani scatta l’ora ‘X‘. Sta arrivando l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Una ricorrenza religiosa che segna l’inizio degli addobbi natalizi. Da questa giornata fino al prossimo 6 gennaio, data dell’Epifania, in tutte le case saranno messi presepe e albero di Natale (con l’eccezione di Bari e Milano, città nelle quali l’albero di Natale esordisce, rispettivamente, il 6 e 7 dicembre, giorni di San Nicola e Sant’Ambrogio, i santi patroni dei due capoluoghi). Quest’ultimo è un abete, alle volte un pino. Durante le festività è arricchito con festoni, luci e palle dai tanti colori e decorazioni. Alla sua base vengono posti i regali da distribuire in famiglia. Sulla sommità, invece, viene messo un puntale o una stella cometa (che nella simbologia religiosa è colei che indica la strada verso Betlemme ai Re Magi).
Perché si fa l’albero di Natale: quali sono gli addobbi natalizi
L’albero da un punto di vista significativo ma soprattutto religioso, rappresenta il collegamento tra il cielo – casa delle divinità- e la terra. Quello natalizio, in particolare, è il simbolo dell’axis mundi, ovvero dell’asse dell’Universo. In generale, l’albero ha sempre avuto in tante culture, una sorta di sacralità. Un’aurea che lo ha spesso accostato agli elementi naturali più importanti (come il sole e la luna) e alla vita. Nello specifico, l’abete ha origini nordiche. Le sue prime ‘tracce’ sono state trovate nella Germania del Dio Odino (il primo albero di Natale sarebbe stato ‘piantato’ all’interno di una casa nel 1611 dalla Duchessa di Brieg in Baviera). I popoli del Nord usavano celebrare il solstizio d’inverno, ovvero la settimana precedente e successiva al giorno con la notte più lunga. Un momento solenne rappresentato da un abete rosso: la pianta che non perdeva le foglie neanche d’inverno, si pensava che avesse poteri magici.
Storia dell’albero di Natale: simboli e significati
Già all’epoca nacque la tradizione di tagliarli e portarli nelle case, addobbandoli con frutti o oggetti che simboleggiassero la fertilità in previsione della stagione primaverile. Un’abitudine che avevano anche i romani durante il periodo delle calende di gennaio. Anche il cristianesimo fece proprio l’uso dell’albero di Natale, dopo che inizialmente era utilizzata come pianta sacra l’agrifoglio, simbolo della corona di spine indossata da Gesù sulla croce. Il santo che evangelizzò i popoli germanici è stato Bonifacio, nato in Inghilterra nel 680 d.C.. La religione cristiana ha poi influenzato tutte le epoche successive a partire dal Medio Evo. Quindi, il Natale, ha le sue origini anche nei miti pagani. In epoca moderna questa festa e il relativo utilizzo dell’albero, oltre a dare seguito alla ritualità del Natale, hanno anche espresso la cultura consumistica dei tempi. L’inventore dell’albero di Natale così come lo conosciamo oggi, è stato lo statunitense Edward H. Johnson, socio dell’altrettanto famoso Thomas Edison. I due diedero vita nel 1885 al primo albero con decorazioni elettriche.