I dati Istat

Italia, la vera emergenza è la povertà: quasi 3 minori su 10 a rischio, difficoltà anche nel comprare cibo

Economia - di Redazione

6 Dicembre 2023 alle 13:34

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Italia, la vera emergenza è la povertà: quasi 3 minori su 10 a rischio, difficoltà anche nel comprare cibo

Mentre alla Camera la maggioranza Meloni affossa la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, l’Istat pubblica dati che rappresentano in maniera evidente come la vera emergenza nel Paese sia quella legata alla povertà.

A subirne le conseguenze sono in particolare i minori. Il rischio di povertà o esclusione sociale colpisce nel 2022 il 28,8% dei bambini e ragazzi di età inferiore a 16 anni, a fronte del 24,4% del totale della popolazione. Forti differenze si rilevano tra le famiglie monogenitoriali (39,1%) rispetto alle coppie con figli minori (27,2%). L’indicatore raggiunge il 41,3% quando in famiglia c’è solo la madre.

L’allarme povertà nei minori del Sud

Dagli indicatori proposti dall’Istat si evidenzia, e non è una sorpresa, come i minori più svantaggiati siano quelli che risiedono nel Sud e nelle Isole (46,6%), rispetto al Centro (21,4%) e al Nord (18,3%).

Dati che peggiorano tra i minori di cittadinanza straniera: in questo caso il rischio di povertà o esclusione sociale pari a 41,5%, un valore superiore di quasi 15 punti percentuali rispetto al dato dei coetanei di cittadinanza italiana (26,9%).

Stando ai dati elaborati dall’Istati in base all’indagine annuale 2022, la differenza raggiunge il suo massimo nelle Regioni del Mezzogiorno dove il rischio di povertà o esclusione sociale è pari rispettivamente a 89,2% e 45,4%; nel Nord, il dato per i minori di cittadinanza straniera è in linea con quello nazionale (41,1%) mentre il valore per i coetanei di cittadinanza italiana è molto contenuto (13,4%).

Difficoltà anche ad acquistare cibo

Gli effetti della povertà si fanno sentire anche e soprattutto nel quotidiano. Per l’Istat (dati 2021) il 4,9 per cento dei minori di 16 anni viveva in famiglie che hanno sperimentato difficoltà economiche tali da impedire anche l’acquisto del cibo necessario, percentuale che sale al 7 per cento nelle Regioni del Sud Italia.

E ancora sulla povertà economica e alimentare, il 2,5% dei minori di 16 anni non consuma almeno un pasto proteico al giorno perché la famiglia non può permetterselo. L’incapacità da parte della famiglia di sostenere le spese per un pasto proteico al giorno oppure l’incapacità di affrontare le spese per comprare il cibo necessario – viene spiegato dall’Istat – delinea una condizione di deprivazione alimentare, che nel 2021 interessa il 5,9% dei minori di 16 anni (6,2% nel Nord, 2,5% nel Centro e 7,6% nel Mezzogiorno).

Sant’Egidio: aumentano povertà abitativa, lavorativa e sanitaria

Su povertà economica, lavorativa e alimentare arrivano anche le parole della Comunità di Sant’Egidio, che ha presentato oggi nuova edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, 280 pagine di indirizzi utili per chi vive per strada, conosciuta anche come la “Guida Michelin dei poveri”.

Per l’occasione sono stati analizzati i dati sulla povertà in Italia e lanciate alcune proposte concrete per rispondere al preoccupante aumento della “povertà assoluta” nel nostro paese. Due sono le proposte concrete che, per il Giubileo, sono state fatte alle istituzioni: creare un fondo di sostegno alle locazioni, visto che non è stato più finanziato il fondo per il contributo agli affitti e per la morosità incolpevole; sfruttare l’enorme patrimonio immobiliare non occupato concordando con i proprietari immobiliari affitti calmierati (e sostenuti da un apposito fondo) a chi ne ha diritto.

Realizzare questi due obiettivi – ha spiegato il presidente Marco Impagliazzosarebbe un atto di giustizia e un vantaggio per l’intera collettività, segno di un’Italia che non lascia indietro nessuno. Del resto la pandemia ci ha insegnato che nessuno si salva da solo. Il Giubileo, che riprende l’idea sabbatica di una redistribuzione dei beni e, più in generale, delle ricchezze prodotte, può essere il momento adatto per una “restituzione” a chi ha più bisogno. Un’operazione da fare in modo intelligente, con una cabina di regia tra governo, Regioni, Comuni e società civile, perché si possa ripartire insieme senza dimenticarsi di nessuno”.

di: Redazione - 6 Dicembre 2023

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