L'inchiesta internazionale

Hubert Seipel, il biografo tedesco di Putin finanziato da un oligarca russo: “600mila euro per i libri sullo Zar”

Esteri - di Redazione

15 Novembre 2023 alle 11:58 - Ultimo agg. 15 Novembre 2023 alle 11:59

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Vladimir Putin e il giornalista tedesco Hubert Seipel
Vladimir Putin e il giornalista tedesco Hubert Seipel

Finanziato con 600mila euro, soldi corrisposti dall’oligarca russo Alexei Mordashov, vicinissimo al presidente russo Vladimir Putin, per sostenere il suo lavoro di giornalista e come forma di “aiuto” per la scrittura del libro “Il potere di Putin: perché l’Europa ha bisogno della Russia”.

Chi è Seipel

È lo scandalo che sta travolgendo Hubert Seipel, noto giornalista tedesco che ha lavorato nel corso degli anni per riviste prestigiose come lo Spiegel ma anche per la televisione pubblica ARD. La sua vicinanza a Putin era anche “venduta” dal suo editore: Seipel veniva presentato come “l’unico giornalista occidentale ad avere un accesso diretto e personale a Putin” e lui stesso raccontava di aver incontrato lo Zar del Cremlino “più di cento volte”. Su Putin aveva anche girato un documentario, nel 2012: “Io, Putin”, oltre a due libri, tra cui l’autobiografia “Putin, ora parla lui” uscita nel 2015. Seipel è stato anche il primo giornalista a realizzare una intervista televisiva a Edward Snowden, l’ex analista dell’intelligence da anni al centro di una grossa storia di spionaggio negli Stati Uniti che dal 2013 è rifugiato in Russia, dove ha ottenuto anche la cittadinanza.

L’inchiesta su Seipel è stata condotta da due organizzazioni di giornalisti investigativi in collaborazione con testate come il Washington Post e il Guardian. Nell’ambito dell’indagine dell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) che ha ricostruito le capacità delle élite russe di aggirare le sanzioni imposte dall’Unione Europea rendendo utilizzabili i propri capitali, sono emersi i finanziamenti di Mordashov a Seipel.

Il caso con al centro Hubert Seipel è uno dei primi che coinvolgono un influente giornalista occidentale a “libro paga” di Mosca, presentando prove di ingenti pagamenti in quello che sembra un tentativo del regime di Putin di assicurarsi una rappresentazione giornalistica favorevole.

I soldi dall’oligarca Mordashov

Inserito tra gli oligarchi russi soggetti a sanzioni economiche dall’Ue, Mordashov ha interessi in acciaierie e banche e con un patrimonio personale stimato in 20 miliardi di dollari. Secondo l’inchiesta giornalistica i finanziamenti ricevuti dal giornalista non si limiterebbero ai 600mila accertati dalle carte, col trasferimento di denaro avvenuto attraverso la finanziaria De Vere Worldwide, con base nelle Isole Vergini Britanniche: altri soldi sarebbero arrivati anche in occasione del documentario realizzato tre anni prima della biografia.

Seipel, contattato dal Washington Post, ha confermato di aver ricevuto un finanziamento da Mordashov, definendolo come un contributo per le molte spese effettuate per le ricerche per il libro su Putin: allo stesso tempo il giornalista tedesco ha sottolineato che il denaro ricevuto dall’oligarca vicino a Putin non ha condizionato la sua “indipendenza di giudizio” sul presidente russo. Il giornalista non ha invece voluto specificare l’ammontare del denaro ricevuto da Mordashov.

Nella sua risposta al Guardian, la casa editrice Hoffmann und Campe ha affermato di non essere a conoscenza dei pagamenti ricevuti da Seipel. “L’editore non era a conoscenza delle accuse mosse contro Hubert Seipel riguardo ai ‘proventi da sponsorizzazioni’. Se ciò dovesse rivelarsi vero, ci riserviamo il diritto di intraprendere ulteriori azioni in relazione ai libri che furono commissionati rispettivamente nel 2013 e nel 2016 dalla direzione dell’epoca sulla base di un documentario televisivo”, ha detto un portavoce dell’azienda.

Già all’epoca della pubblicazione della biografia di Putin, nel 2015, il libro venne criticato per aver sposato in maniera acritica le tesi putiniane. Anche dopo lo scoppiare della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022, Seipel ha mantenuto posizioni da molti considerate filo-russe.

di: Redazione - 15 Novembre 2023

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