Addio al Natale, arriva la “Festa d’inverno”: l’ipotesi inclusiva dell’Istituto Europeo di Fiesole scatena la polemica
“Festa d’inverno” o “festa di fine anno”. La destra insorge: "Come in un romanzo grottesco". Ma non è stata presa nessuna decisione definitiva
Cultura - di Redazione Web
Polemica a Fiesole, nella città metropolitana di Firenze, per l’ipotesi secondo cui l’Istituto Universitario Europeo possa modificare la festa di Natale in “festa d’inverno” o “festa di fine anno”. Una scelta inclusiva, per ottemperare agli obblighi del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale”, togliere ogni riferimento cristiano e perché “da un lato le feste religiose vanno inserite, dall’altro il linguaggio con cui le si comunica deve essere inclusivo”. La possibilità ha scatenato una vera e propria rivolta a destra, animi caldi anche altrove nello schieramento politico in verità.
L’ipotesi era emersa in una riunione interna, riportata dall’agenzia Sir e ricostruita in un articolo del Corriere Fiorentino. L’IUE è un ente di studio e ricerca finanziato dall’Unione Europea, ha sede nella badia di San Domenico di Fiesole e si occupa di scienze sociali, soprattutto in contesto europeo. La possibilità era emersa dall’articolo 9 della policy interna dell’Istituto, molto attento al politically correct, che detta inclusive practices, support and wellbeing. E così a essere incluse sono state soprattutto le polemiche, un’ondata di proteste. E a poco sono servite le precisazioni dell’Istituto secondo cui nessuna decisione definitiva è stata presa.
“Non ci può essere rispetto per gli altri se non impariamo a rispettare innanzitutto noi stessi”, l’attacco dell’eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi. “Cambiare nome al Natale somiglia, davvero troppo, al titolo di un romanzo grottesco”, hanno scritto in una nota i deputati di Fratelli d’Italia. Per il sindaco di Firenze Dario Nardella, Partito Democratico, “sembra una proposta alquanto bizzarra”. Per Gabriele Toccafondi di Italia Viva “non è eliminando la nostra storia, cultura, la nostra fede, ciò che ci distingue, che si crea rispetto”.