Perché Massimo Giannini lascia la direzione de La Stampa, terremoto nel gruppo Gedi di Elkann: al suo posto il vice Malaguti

Terremoto ai vertici dei quotidiani del Gruppo Gedi, il ramo editoriale della galassia imprenditoriale che fa capo alla famiglia Elkann-Agnelli.

Dal prossimo 7 ottobre, come comunica ufficialmente l’amministratore delegato di di Gedi News Network, Corrado Corradi, il direttore de La Stampa Masssimo Gianni lascerà la guida del quotidiano di Torino dopo averlo diretto negli ultimi tre anni e mezzo “avendone rafforzato prestigio e autorevolezza” e tornerà a scrivere sulle colonne di Repubblica come “editorialista e commentatore, oltre che autore di podcast”.

A prendere le redini de La Stampa sarà l’attuale vicedirettore Vicario Andrea Malaguti, 57enne bolognese e “giornalista di solide capacità ed esperienza, cresciuto all’interno del quotidiano torinese”. “Malaguti assume l’incarico con il compito di imprimere ulteriore slancio al processo di innovazione in atto, ponendo particolare cura nel rafforzare il legame unico tra la Stampa e i lettori del suo territorio, nel rispetto della migliore tradizione editoriale del giornale”, si legge nella nota firmata da Corradi.

Non solo le uniche manovre all’interno di Gedi: dal prossimo 16 ottobre Luca Ubaldeschi lascerà dopo cinque anni il gruppo editoriale e la direzione del Secolo XIX, al suo posto arriverà Stefania Aloia, prima donna al vertice del giornale ligure in uscita da Repubblica, dove negli ultimi tre anni ha ricoperto il ruolo di vicedirettore.

Come leggere le mosse di Gedi per il quotidiano di Torino? I rumours parlano della volontà della famiglia Elkann-Agnelli di rendere La Stampa un giornale più regionale e meno nazionale, ma soprattutto di limitare la linea “di sinistra” del quotidiano tenuta durante la sua direzione da Giannini, importata per così dire dai tanti anni trascorsi nella Repubblica di Ezio Mauro con editore Carlo De Benedetti.