Il blitz della Squadra Mobile
Chi è Giuseppe Lo Russo, l’ex boss di Miano fermato dalla polizia: era stato scarcerato dopo 25 anni
Il fratello maggiore di coloro che un tempo comandavano a Miano (quartiere dell'area Nord di Napoli confinante con Capodimonte e Secondigliano), tramite il proprio clan, era detenuto dal 1998. Grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, sono emersi alcuni elementi relativi a due omicidi degli anni '90: quelli di Angelo De Caro e Pasquale Bevilacqua
Cronaca - di Andrea Aversa
Era l’unico dei quattro fratelli a non essersi pentito. Arrestato in Spagna a Malaga e detenuto dal 1998, Giuseppe Lo Russo era finalmente tornato in libertà dopo aver scontato la sua pena. Un sollievo durato una manciata di minuti. Infatti, qualche istante dopo aver varcato la soglia del carcere di Novara, l’ex boss di Miano (quartiere dell’area Nord di Napoli, al confine tra Capodimonte e Secondigliano) è stato di nuovo fermato dagli agenti della Polizia. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, insieme agli uomini della Catturandi coordinati dalla Dirigente Marika Viscovo e con il supporto del Commissariato locale.
Chi è Giuseppe Lo Russo ex boss di Miano
Secondo gli inquirenti, Lo Russo – alias ‘o Capitone – è implicato in due omicidi avvenuti a Napoli nel 1990 e nel 1991. A morire sotto i colpi d’arma da fuoco esplosi dai killer della camorra, furono Angelo De Caro e Gherardo Marone. Per i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), ci sarebbero state prove di una possibile fuga di Lo Russo. Questo ha motivato la decisione dell’autorità giudiziaria di disporre il fermo per ‘o Capitone. Questa nuova indagine ha raggiunto una svolta di recente, grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Tra questi ci sono i fratelli di Giuseppe Lo Russo: Mario, Salvatore e Carlo.
Il comunicato della Polizia di Stato
Per delega del Procuratore della Repubblica si comunica che la Polizia di Stato questa mattina ha eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di Giuseppe Lo Russo “Pepp ‘o Capitone“. Lo stesso, vertice dell’omonimo clan, egemone nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella, fratello dei noti collaboratori di giustizia Mario, Salvatore e Carlo, è stato detenuto ininterrottamente dal 24 luglio 1998 sino ad oggi, scontando circa 25 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti.
Le indagini
L’attività trae origine dalla delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a riscontro di dichiarazioni di collaboratori di giustizia cui ha fatto seguito l’emersione di gravi indizi di colpevolezza a suo carico, per agli omicidi di Angelo De Caro, nato a Napoli il 04.06.1959 e ucciso a in via Gherardo Marone il 6.06.1990 e di Pasquale Bevilacqua, anche lui nato a Napoli il 6.2.1953, e assassinato in via Cupa Coppa di Chiaiano il 6.02.1991.
La fuga
Inoltre, da indagini in corso è emersa la volontà di Lo Russo di darsi alla fuga una volta scarcerato: pertanto la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha emesso nei suoi confronti un decreto di fermo per i suddetti omicidi, aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.