Il caso di Tombolini

Ecco perché il dovere di indipendenza è il più importante per gli avvocati

Qualsiasi sarà l’esito finale della controversia giudiziaria, è incontestabile che il contraddittorio processuale non ha avuto ad oggetto l’antifascismo in sé ma la continenza di tali affermazioni.

Editoriali - di Andrea Colli

29 Settembre 2023 alle 18:00

Condividi l'articolo

Ecco perché il dovere di indipendenza è il più importante per gli avvocati

Ho letto con estremo rammarico l’articolo titolato “Guai a dare del fascista ad un fascista” comparso sul quotidiano l’Unità il 15 settembre, ove si adombrano un “contesto consociativo” e “prossimità ambientali” che intercorrerebbero tra il sottoscritto e il Tribunale di Rieti, in quanto tesserato Pd che assume la difesa del sindaco di Fdi Marco Cossu.

La vicenda giudiziaria è la seguente. Tombolini è stato chiamato a rispondere di queste affermazioni: “…ma chi quel fascista di Cossu […] razzista […] mi pare ovvio essere il più coglione […] Cossu a me fa schifo […]”. Ora, qualsiasi sarà l’esito finale della controversia giudiziaria, è incontestabile che il contraddittorio processuale non ha avuto ad oggetto l’antifascismo in sé ma la continenza di tali affermazioni. Di tale questione non c’è traccia nell’intero processo mediatico, i cui artefici hanno strumentalizzato la vicenda giudiziaria per sferrare attacchi gravissimi nei miei confronti, del mio assistito e addirittura del giudicante che non sarebbe sufficientemente titolato e la cui decisione mostrerebbe la sua coda di paglia nonché l’egemonia del centrodestra.

È proprio questa narrazione, incapace di rispettare le prerogative di tutti che ha generato un’azione mediatica volta a ledere la mia dignità personale e professionale, la mia agibilità politica e, di riflesso, la serenità della mia famiglia, oggetto di contestazioni e ingiurie. Il culmine è l’articolo pubblicato sulla testata L’Unità, in punto al quale chiedo all’autore di spiegare quali condizionamenti sarei stato in grado di esercitare nei confronti del giudice.

Sembra quasi che tutti, in nome dell’antifascismo, possano ignorare i fatti e le regole delle professioni: l’editore può cedere al turpiloquio, il giornalista può scrivere senza verificare la notizia, l’avvocato, invece, DEVE essere assoggettato al controllo del partito in cui milita, ignorando che il più importante dovere della mia Professione, ovvero l’indipendenza, è espressione del diritto costituzionale di difesa, baluardo contro ogni forma di autoritarismo.

29 Settembre 2023

Condividi l'articolo