Il boss

Com’è morto Matteo Messina Denaro

News - di Redazione Web

25 Settembre 2023 alle 08:43

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Com’è morto Matteo Messina Denaro

Già nel novembre del 2022 un collaboratore di Giustizia aveva detto che Matteo Messina Denaro, il boss della Mafia siciliana latitante da quasi trent’anni, la “primula rossa” di Cosa Nostra, l’ultimo grande capo clan stragista era malato. Un’informazione che circolava da tempo. E infatti Messina Denaro veniva arrestato lo scorso 16 gennaio presso la clinica La Maddalena di Palermo, nel quartiere San Lorenzo, dove si stava curando. Il boss è morto oggi, all’età di 31 anni, dopo trenta di latitanza e dopo appena nove mesi di carcere. Ad alimentari le tesi del complotto lui stesso: “Non voglio fare il superuomo e nemmeno l’arrogante, voi mi avete preso per la mia malattia”, aveva detto in sede di interrogatorio ai magistrati. Condannato a più di dieci ergastoli per stragi e omicidi, non si è mai pentito, non ha mai collaborato con la Giustizia.

La notizia è trapelata dagli ambienti sanitari. Le condizioni del boss erano precipitate nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, dopo una grave emorragia che aveva provocato il collasso dello stato clinico. I medici avevano interrotto l’alimentazione, limitandosi alla sola idratazione. Da giorni ormai ogni attività cerebrale del “paziente beta”, come veniva chiamato in alcuni documenti clinici, era cessata. Matteo Messina Denaro soffriva da tempo di un tumore al colon in stadio avanzato. Chiamava il suo tumore “lo squallido”. I medici avevano parlato di un’aspettativa di vita che andava da un anno e mezzo a tre anni. La malattia era stata scoperta circa tre anni fa, a fine 2020.

La svolta nelle indagini era arrivata a inizio dicembre 2022, quando i carabinieri del Ros avevano trovato in casa di Rosalia, la più grande delle quattro sorelle del boss, all’interno di una sedia un foglio scritto a mano con informazioni sanitarie e date che indicavano la progressione della malattia e le cure di una persona. Per curarsi il latitante si era trasferito a Campobello di Mazara, aveva scelto la clinica La Maddalena, aveva preso in prestito l’identità del geometra Andrea Bonafede. Il cancro gli era stato asportato nel novembre 2020, quattro i cicli di chemioterapia che gli erano stati prescritti dopo la ricaduta, a maggio 2021 un’altra operazione. Al carcere dell’Aquila era stata allestita una cella con annessa infermeria per le cure, con l’assistenza di un oncologo e un’equipe di infermieri. Le condizioni di Matteo Messina Denaro sono peggiorate velocemente negli ultimi tempi, era stato ricoverato e trattenuto in ospedale, non era più tornato in carcere.

Messina Denaro era stato sottoposto alle cure oncologiche in carcere fino all’8 agosto. Quindi era stato ricoverato due volte in poco tempo, per problemi di natura urologica e infine per un intervento chirurgico all’intestino, a cui era seguita una lunga degenza nel reparto di terapia intensiva. Non gli sarebbe stata somministrata la sedazione profonda, avrebbe rifiutato l’accanimento terapeutico. Dopo aver perso coscienza, è entrato in coma dopo un’emorragia gastrica. Gli è stata somministrata morfina ad alto dosaggio e sonniferi. Da giorni era stata sospesa la chemioterapia, il fisico non sopportava più quei farmaci.

Al capezzale del boss la figlia Lorenza Alagna e la nipote Lorenza Guttadauro. La prima, avuta durante la latitanza, ha ereditato il cognome. La seconda, avvocato, aveva seguito lo zio sul piano legale durante la detenzione. La figlia era stata riconosciuta soltanto lo scorso 11 settembre, con l’atto firmato alla presenza di un notaio nel letto del reparto dell’ospedale San Salvatore destinato ai detenuti. All’esterno dell’ospedale un imponente dispiegamento di mezzi di sicurezza con polizia, carabinieri, guardia di finanza, esercito e personale in borghese.

25 Settembre 2023

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