La storia di Angela

Sopravvissuta al naufragio della Concordia, torna in vacanza dopo 11 anni ma diventa un incubo: “Mie figlie intossicate”

Curiosità - di Redazione

5 Settembre 2023 alle 12:49

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Sopravvissuta al naufragio della Concordia, torna in vacanza dopo 11 anni ma diventa un incubo: “Mie figlie intossicate”

Aveva accumulato i risparmi per poter pagare a sé stessa, alle due figlie, alla sua migliore amica e al suo bambino una vacanza da sogno che doveva essere anche il segno di una riconciliazione col mare, lei che aveva vissuto il dramma del naufragio della Costa Concordia il 13 gennaio 2012, strage nella quale morirono 32 persone al largo dell’isola del Giglio.

Per Angela Familari, 43enne consulente di immagine e personal trainer di Roma, la vacanza da sogno si è invece trasformata in incubo. La donna assieme all’amica accompagnata dal suo bambino di 12 anni e alle figlie di 10 e 12 anni aveva comprato un pacchetto vacanze per una settimana a Marsa Alam, in Egitto, investendo quasi 7mila euro.

Un impegno economico importante ma fortemente voluto per superare il dramma di quanto vissuto sulla Costa Concordia. Al Corriere della Sera Familari racconta il naufragio: “Ero nella cabina con la mia primogenita di dodici mesi. Ci fu un urto, una collisione fortissima”. La bambina, oggi 12enne, venne sbalzata fuori dalla culla, la madre finì contro la porta del balcone: “In breve tempo sentimmo l’allarme che diceva di tenersi pronti a evacuare dal ponte 4 e la portai fuori; quello che allora era mio marito si trovava nella sala ristorante per cena. La gente correva per i corridoi, le scale erano già verticalizzate. La bimba mi cadde e si ruppe il dentino davanti, il viso era una maschera di sangue. Arrivata al ponte 4 ho temuto di non poterla rivedere più e sono svenuta. Però siamo riuscite a salire entrambe sull’ultima scialuppa e non potrò mai dimenticare il ragazzo con la divisa che ci ha accolte a terra con un abbraccio e una coperta color argento dicendo: “Siete salve””.

Da quel momento Angela aveva evitato di andare al mare, mandando le figlie in vacanze col padre ed ex marito. Quest’anno quindi la decisione di affrontare le sue paure in compagnia delle figlie e dell’amica, che si è vista offrire il viaggio “per ringraziarla del supporto che mi aveva dato nei periodi più bui”.

Invece il viaggio in Egitto, prenotato a luglio, si è rivelato un disastro. Durante una escursione organizzata nel deserto, nella quale era prevista una cena beduina, i bambini mangiano qualcosa che fa loro male. Il primo ad avvertire problemi è il figlio 12enne dell’amica: “Non so se le crepes oppure l’anguria o forse era l’acqua, non in bottiglietta, ma loro ci avevano detto che era buonissima lo stesso. Fatto sta che il primo a stare male, il mattino dopo, è stato il figlio della mia amica: febbre altissima e problemi intestinali. Dopo un paio d’ore è toccato alla mia figlia più piccola. E il giorno dopo, a ruota, alla mia maggiore”, racconta Angela.

La vacanza verrà così trascorsa con i tre ragazzini attaccati alle flebo in una stanza del villaggio di Marsa Alam. Familari si è quindi rivolta all’associazione dei consumatori Giustitalia, per avere un risarcimento morale, oltre che materiale, delle ferie trasformatesi in disastro.

di: Redazione - 5 Settembre 2023

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