La strage del DC-9 Itavia

Ustica, quando Amato rispose da testimone in tribunale: “Non ricordo”

Non ricordo”. È questa la risposta più ricorrente nella testimonianza resa da Giuliano Amato nell’udienza dell’11 dicembre del 2001 dinnanzi alla Corte di Assise di Roma

Cronaca - di Iuri Maria Prado

3 Settembre 2023 alle 17:01

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Ustica, quando Amato rispose da testimone in tribunale: “Non ricordo”

“Non ricordo”. È questa la risposta più ricorrente nella testimonianza resa da Giuliano Amato nell’udienza dell’11 dicembre del 2001 dinnanzi alla Corte di Assise di Roma. Era il processo contro i militari italiani accusati di aver depistato le indagini a proposito della presunta “battaglia aerea” sulla scena del disastro di Ustica, processo che in appello si concluse con l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussisteva.

E in effetti in quell’occasione Giuliano Amato non ricordava praticamente nulla di quanto avrebbe invece ricordato ventidue anni dopo, chiacchierando con il giornalista di Repubblica che l’altro giorno l’ha intervistato. A cominciare appunto dalla “battaglia aerea”, dall’aereo francese che avrebbe sganciato il missile dopo aver fatto decollo da una portaerei al largo della Corsica, e dalle relazioni tecniche (Amato fa riferimento a quella elaborata dalla commissione Luzzatti, prima del recupero del relitto) che avrebbero “escluso fin dal primo momento l’ipotesi di una bomba esplosa all’interno” del DC-9 Itavia.

Tutte cose, tutte certezze, di cui non c’è nessuna traccia in quella testimonianza resa da Giuliano Amato, sotto giuramento, nel 2001, cioè ben dopo il recupero del relitto. In quella sede Amato dice di essersi fatto un’idea “personale” della causa dell’incidente, alla luce di una relazione tecnica che tuttavia (ma a Repubblica Amato non lo dice, né Repubblica lo precisa) non escludeva affatto la bomba a bordo e non si concludeva accreditando l’ipotesi del missile: e probabilmente tra le cose di cui dice di ricordarsi benissimo oggi, Amato dimentica quelle di cui diceva di non ricordarsi in nessun modo nel 2001.

Come d’altra parte non ricorda, oggi, che era solo una sua personale convinzione, non suffragata da nulla di certo né prima né dopo il recupero del relitto, il fatto che l’aereo fosse stato abbattuto da un missile. C’è un film sul presunto “muro di gomma” contro l’accertamento della verità di quelle ricostruzioni (la battaglia aerea, il missile, eccetera). Nella causa che i militari mossero agli autori, questi si difesero dicendo che il loro era un esperimento artistico e che il film “non propone la ricostruzione storico-documentaristica della realtà”. Magari da qualche parte la prova della battaglia aerea e del missile c’è. Non in quel film. Non nell’intervista rilasciata da Giuliano Amato a distanza di ventidue anni dai suoi deboli ricordi.

3 Settembre 2023

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