Gli aerei da combattimento

Cosa sono gli F16 e perché sono importanti nella guerra in Ucraina, Danimarca e Olanda forniscono i caccia a Kiev

La fornitura di 42 aerei al Paese invaso dalla Russia. Secondo alcuni osservatori potrebbero volerci anche sei mesi prima di vederli operativi

Esteri - di Redazione Web

21 Agosto 2023 alle 11:14

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Cosa sono gli F16 e perché sono importanti nella guerra in Ucraina, Danimarca e Olanda forniscono i caccia a Kiev

Danimarca e Olanda hanno dato il via libera alla fornitura di 42 caccia F-16 a Kiev. È una svolta importante nella cronologia della guerra in Ucraina esplosa nel febbraio 2022 a causa dell’invasione della Russia di Vladimir Putin. Non è chiaro quando i jet entreranno in funzione. Alcuni osservatori ipotizzano anche fino a sei mesi. I caccia devono essere spediti, vanno preparate le squadre per la manutenzione, con ricambi e centri di assistenza, devono essere addestrati i piloti. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky è impegnato in un tour europeo che lo ha visto in Svezia, Paesi Bassi, Danimarca. Ha ringraziato i Paesi che forniranno i jet. È atteso ad Atene alla cena informale dei leader dei Paesi Balcani Occidentali. Zelensky in una visita alla base aerea di Skrydstrup è entrato in un F16.

La controffensiva dell’Ucraina procede lentamente. Il conflitto continua a trascinarsi su tempistiche molto lunghe. Kiev ha promesso vendetta per la strage di Chernihiv e lancia attacchi su diverse direttrici con i droni. Gli F16 sono i caccia più noti al mondo costruiti dall’appaltatore della difesa americano Lockheed Martin. È un aereo da combattimento multiruolo dotato di un cannone Vulcan M61 e da 11 posizioni per il montaggio di armi e altre attrezzature. Può essere monoposto e biposto, di solito il carico consiste in due due bombe da 2.000 libbre (907 kg), due missili aria-aria a corto raggio AIM-9 Sidewinder, due missili aria-aria a medio raggio AIM-120 e due missili esterni da 2.400 libbre. Può raggiungere una velocità di 2.400 km/h, ha un’apertura alare di quasi dieci metri e una lunghezza di 15, pesa 8.935 chili senza carburante e ha un peso massimo al decollo di 17.010 chili.

Sono gestiti da 25 Paesi in tutto il mondo. Sono stati usati nella Guerra del Golfo, in Afghanistam, Kosovo e nel Golfo Persico. Furono costruiti a partire dall’intuizione del Maggiore John Boyd, pilota istruttore USAF, che alla fine degli anni Sessanta si convinse del fatto che nel combattimento aereo era il fattore “Energia”, quota e velocità, a risultare vincente. Il progetto LWF, Light Weight Fighter, Y-F-16 venne dichiarato il 13 gennaio 1975. L’F-16 doveva chiamarsi semplicemente Falcon – si legge sul sito Aereimilitari.org – , ma il nome era già stato registrato dalla francese Dassault, per cui fu deciso di chiamarlo Fighting Falcon, anche se nell’uso corrente la parola ‘Fighting’ è spesso omessa. Peraltro i piloti, che all’inizio lo soprannominarono ‘Electric Jet’ per via del suo sistema di controllo di volo elettronico, gli hanno affibbiato il nomignolo di ‘Viper’”.

E ancora: “Ancora dopo trent’anni di vita operativa, è difficile tracciare un giudizio definitivo su questo caccia. Il Falcon ha costituito il sogno di migliaia di piloti nel mondo, per via della sua estrema facilità di pilotaggio che semplifica notevolmente il lavoro del pilota. La sua maneggevolezza ha costituito per anni il punto di riferimento nel dogfight. Viceversa, i pianificatori di missioni hanno dovuto fare i conti con un raggio d’azione per niente esaltante e con una limitata capacità di trasportare armamento di caduta (durante l’operazione Desert Storm i pacchetti di attacco prevedevano anche 40 – 50 caccia F-16 contro un singolo obiettivo reale) ma tutto questo va messo in relazione con il fatto che al Falcon sono stati assegnati una serie di ruoli e compiti ben diversi rispetto a quelli per i quali era stato concepito e progettato. I fatti però parlano chiaro e valgono più di qualsiasi analisi a tavolino, ed il successo commerciale e operativo del Falcon è un dato di fatto indiscutibile”.

Il Capo della Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, a Rossiya 24 ha commentato: “Creeranno ulteriori difficoltà ma l’esercito russo sa cosa fare con questi velivoli. Sarà di certo un ulteriore ostacolo a una rapida risoluzione della situazione. Naturalmente, le nostre unità anno cosa fare con questi aerei”. Il Presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi scelto da Papa Francesco come mediatore nei colloqui che il Vaticano sta portando avanti con le parti sul campo, alla platea del Meeting di Comunione e Liberazione ha criticato anche l’Europa che “dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di papa Francesco a una pace creativa” e parlato di una pace “giusta e sicura, da raggiungere con il dialogo e non con le armi”.

21 Agosto 2023

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