Il governo "dichiara guerra"

Cosa è il granchio blu e quali sono i pericoli per i nostri mari: contro l’invasione anche il “mercato nero” per cucinarlo

News - di Redazione

8 Agosto 2023 alle 09:57

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Cosa è il granchio blu e quali sono i pericoli per i nostri mari: contro l’invasione anche il “mercato nero” per cucinarlo

Quasi 3 milioni di euro stanziati per “dichiarare guerra” al nemico numero uno presente nei mari italiani, il famelico predatore che sta mettendo in ginocchio le molluschicolture del Veneto: il granchio blu.

Il suo nome scientifico è Callinectes sapidus, ovvero “nuotatore saporito”, è un crostaceo originario dell’Atlantico del Nord che dal 2022 ha iniziato ad invadere le zone di acqua dolce e salmastra in Veneto, Emilia Romagna e Toscana: ma è in questi ultimi mesi che la sua “espansione” ha i contorni del dramma per chi lavora nel settore ittico.

Il granchio blu è un vero e proprio killer per il nostro ecosistema marino, è una specie iper invasiva: in un anno il Callinectes sapidus, nemico giurato di cozze e vongole, è riuscito a dimezzarne la produzione italiana che vale 100 milioni di euro.

Da qui la decisione del governo Meloni di inserire un finanziamento da 2,9 milioni di euro nell’ultimo decreto “omnibus” prima della pausa estiva con l’obiettivo di “impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico” attraverso questo finanziamento che andrebbe a sostenere consorzi e imprese nella cattura e nello smaltimento del granchio blu.

Ma come è arrivato da noi dal Nord America? La biologa Lucrezia Cilenti, responsabile sede CNR IRBIM di Lesina e autrice di diversi studi sul tema, spiega a Repubblica che la “colpa”, se così si può dire, è della “globalizzazione dei trasporti, per via delle acque di sentina delle grandi navi”. Se il primo avvistamento nelle lagune italiane risale al 2007, è però “il regime di riscaldamento climatico che ha fatto trovare un ambiente idoneo alle larve”.

Anche perché il granchio blu è estremante riproduttivo: le femmine depongono dai 2 agli 8 milioni di uova per volta. Non solo: “le femmine hanno anche un’altra particolarità preziosa per proliferare: dopo l’accoppiamento possono conservare il seme del maschio in un’apposita sacca interna. Così, quando si trovano in ambienti nuovi e idonei alla sopravvivenza, si autofecondano. E possono continuare a deporre più volte uova fecondate anche se si sono accoppiate una volta sola”, spiega ancora Cilenti.

A peggiorare la situazione è la loro voracità, tanto da venir definiti i “cinghiali marini”: si tratta infatti di una specie “opportunista” che mangia sostanzialmente qualsiasi cosa. Cilenti rivela che sono stati trovati nei loro stomaci “non solo microplastiche ma addirittura metalli. Questo perché non vuole spendere molte energie per trovare il cibo, e quindi semplicemente mangia tutto quello che si trova davanti: prende con le sue chele possenti molluschi, pesci, crostacei e altri granchi blu”.

E di fronte all’emergenza c’è anche chi pensa di creare un filiera gastronomica col granchio blu: in fondo le sue carni hanno il sapore dell’astice e online sono già comparse decine di ricette per prepararlo cotto in padella, bollito, alla griglia. Esiste nei fatti già un “mercato nero”: i più pregiati e costosi sono gli esemplari più grandi, che arrivano a costare anche 50-70 euro al chilo.

di: Redazione - 8 Agosto 2023

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