Le riforme del Governo Meloni

Cosa è la flat tax, la tassa che aumenta le differenze tra ricchi e poveri

Obiettivo? L’ipotesi è sempre quella che aumentando le differenze sociali si crea più competizione, e che la competizione fa crescere il Pil e che se il Pil cresce stanno meglio tutti.

Economia - di Piero Sansonetti

7 Agosto 2023 alle 18:30 - Ultimo agg. 7 Agosto 2023 alle 20:38

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Cosa è la flat tax, la tassa che aumenta le differenze tra ricchi e poveri

Cosa sappiamo, di concreto, su quello che ha fatto finora il governo Meloni? Molti discorsi, molte promesse, molte dichiarazioni patriottiche, questo è innegabile. E poi?

Capitolo immigrazione: un decreto per frenare i soccorsi mentre aumentano le partenze dalle coste africane. Risultato? Gli sbarchi sono triplicati ma soprattutto sono aumentati i morti. Dopo il decreto, contatti con regimi tirannici del Nord Africa ai quali è stato chiesto di bloccare i profughi prima che partano con tutti i mezzi. I mezzi quali sono? Lager, violenze, torture deportazioni. Voto? Beh zero sarebbe un voto indulgente.

Giustizia. Ogni tanto Nordio dice una cosa giusta, ma entro le 72 ore da quando l’ha detta è costretto a ritirarla. Per ora sulla giustizia c’è stata solo la solita definizione di sempre nuovi reati e l’aumento delle pene, come hanno sempre fatto tutti i governi forcaioli. Diciamo stile 5 Stelle.

Economia. Anche qui più proclami che altro. Con l’infortunio clamoroso dell’intervista alla Fox (Tv americana) di Giorgia Meloni sul Pil italiano che volava sempre più alto, rilasciata esattamente 12 ore prima della notizia che il Pil italiano era crollato. La fortuna di Giorgia Meloni, stavolta, è stata che avendo ormai uno schieramento dell’informazione quasi tutto amico, non l’hanno fatta a pezzettini come sarebbe toccato a Draghi o a Monti o anche a un vecchio premier democristiano. E oltre ai proclami sbagliati? Poco. L’unico provvedimento evidente è stato quello di cancellare il reddito di cittadinanza, attuando questa decisione con una serie di Sms con i quali si annunciava a circa mezzo milione di persone che di punto in bianco sarebbero entrati nel girone della povertà assoluta.

In questo modo il governo ha realizzato l’unica misura di risparmio di tutte le sue manovre economiche. levando i soldi ai più poveri. Le altre misure sono tutte di aumento della spesa, a vantaggio, di solito, del ceto medio e medio alto e di una fascia di popolazione benestante. Meno tasse ai professionisti e ai commercianti, bonus vari, blocco della riforma del catasto. aiuti alle imprese. E ora una delega fiscale che in gran parte è aria fritta, ma che mette all’orizzonte la flat tax. Che vuol dire? Aliquota fiscale uguale per tutti. Forse al 20 o al 25 per cento. Quindi leggero aumento delle tasse per i più poveri, pareggio per il ceto medio, enorme vantaggio per i benestanti, guadagno folle per i più ricchi. Pensate a uno che guadagna, diciamo 300 mila euro all’anno. Oggi quasi la metà va via in tasse. Se invece passa la Flat, risparmia 75 mila euro all’anno.

Alla fine dei conti l’idea del governo – l’idea di fondo, dico – è quella di togliere l’ossigeno ai poveri, spazzando via il reddito di cittadinanza, e di migliorare la situazione economica di chi sta bene. Obiettivo? L’ipotesi è sempre quella che aumentando le differenze sociali si crea più competizione, e che la competizione fa crescere il Pil e che se il Pil cresce stanno meglio tutti. Questa idea, con relativa proposta di flat tax, una ventina d’anni fa la propose un miliardario americano, Steve Forbes, che si presentò candidato alle primarie repubblicane (cioè della destra) per la casa Bianca. Gli stessi repubblicani lo presero in giro, e lui, sebbene avesse investito miliardi, fu stracciato da Bob Dole e anche da Mccain e da Buchanan. Arrivò quarto. Ora ci prova la Meloni. Il rischio è che provochi una tale quantità di danni alla struttura della società e dello Stato, che poi ci vorranno anni per ripararli. E per pagare i debiti.

P.S. 1. Ho visto che Italia Viva si è accodata alla delega fiscale. Meno tasse ai ricchi. Eppure Italia Viva dovrebbe discendere dalla vecchia DC, penso alla Dc del ministro delle Finanze Ezio Vanoni. Che fissò al 70 per cento l’aliquota fiscale per i più ricchi. Vabbé, non è che le tradizioni possono essere conosciute e rispettate sempre…

P.S. 2. Il viceministro Leo ha sostenuto che farà una tassa piatta ma rispettando il criterio progressivo. Che è un po’ come dire adesso vi disegno un quadrato che però avrà forma di triangolo. Se le sue dichiarazioni le ascoltano all’estero ci prendono tutti per matti…

7 Agosto 2023

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