La mossa del regime militare

Grazia “parziale” per Aung San Suu Kyi, la leader birmana resta però agli arresti

Esteri - di Redazione

1 Agosto 2023 alle 09:36 - Ultimo agg. 1 Agosto 2023 alle 13:14

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Grazia “parziale” per Aung San Suu Kyi, la leader birmana resta però agli arresti

Aung San Suu Kyi, leader birmana arrestata dopo il colpo di Stato militare nel febbraio 2021 e da quel momento non più vista in pubblico nel suo Paese, è stata graziata. Lo riportano i media statali del Myanmar, sottolineando però che quella nei confronti del premio Nobel per la pace è una grazia solo parziale.

Condannata a 33 anni di carcere per una serie di accuse tra cui corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e mancato rispetto delle restrizioni anti Covid, nell’ambito di processi politicamente motivati, la grazia riguarderebbe 5 delle 19 condanne inflitte a carico di San Suu Kyi. Al momento non è chiaro se il “perdono” parziale comporterà il suo rilascio dagli arresti domiciliari, anche se una fonte anonima locale lo ha escluso parlando all’agenzia Reuters.

La grazia alla leader birmana non è un provvedimento “ad personam”: rientra infatti nell’ambito di un’amnistia di cui beneficeranno oltre 7.000 prigionieri decisa in occasione della Quaresima buddista.

La 78enne leader politica e figlia dell’eroe dell’indipendenza del Myanmar, è stata messa agli domiciliari per la prima volta nel 1989, dopo le grandi proteste contro decenni di regime militare. Nel 1991 ha vinto il Nobel per la pace per la sua campagna a favore della democrazia e ne l 2015 aveva vinto le elezioni a ridosso delle tentate riforme militari, interrotte poi dal colpo di Stato del 2021 dell’esercito.

Proprio la scorsa settimana San Suu Kyi era stata trasferita dalla sua cella in un edificio governativo, secondo quanto dichiarato da un rappresentante del suo Partito. Le ultime immagini disponibili della leader politica birmana sono quelle in bassa qualità scattate dai media statali in un’aula di tribunale a Naypyidaw, la capitale costruita nella giungla dalla giunta militare.

Elezioni rimandante

La giunta militare nello stesso giorno in cui ha comunicato la grazia parziale a Aung San Suu Kyi ha annunciato un prolungamento dello stato di emergenza e il rinvio delle elezioni previste ad agosto a una nuova data che non è stata comunicata.

Per avere un’elezione libera ed equa e anche per poter votare senza alcun timore, sono ancora necessarie le misure di sicurezza e quindi il periodo di stato di emergenza è stato esteso”, è stata la dichiarazione letta dalla televisione di Stato birmana.

Nel 2021, dopo il colpo di Stato con cui hanno rovesciato il governo democraticamente eletto, l’esercito ha arrestato tutti i principali leader del partito di maggioranza e aveva dichiarato un anno di stato d’emergenza che è stato poi prolungato per quattro volte. Al momento a guidare il Myanmar è il capo delle forze armate, il generale Min Aung Hlaing, che ha preso possesso di tutti i poteri legislativi, giudiziari ed esecutivi.

di: Redazione - 1 Agosto 2023

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