La Corea del Nord con la sorella di Kim minaccia di nuovo gli Stati Uniti, obiettivo gli aerei-spia Usa: “Incidente inevitabile”

Pyongyang torna a minacciare gli Stati Uniti e lo fa, a sorpresa, non con il suo ‘leader supremo’ Kim Jong-un. Da settimane infatti il dittatore sta limitando uscite pubbliche e dichiarazioni, circostanza che si ripete storicamente nei periodi peggiori per l’economia nazionale: così a tirare le bordate contro il nemico a stelle e strisce è la sorella Kim Yo-jong, che pare ormai avere un ruolo sempre più importante all’interno del regime.

Sorella che ha accusato gli Stati Uniti di aver violato la zona economica esclusiva nordcoreana in almeno otto occasioni tra il due e il nove luglio tramite i voli di ricognizione dei loro aerei spia, in particolare con aerei RC-135, U-2S e droni Rq-4B.

Kim, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency, la Kcna, ha avvertito che gli aerei statunitensi faranno fronte a “voli davvero critici” se non interromperanno immediatamente le loro “intrusioni illegali“, evocando “un incidente sconvolgente inevitabile” se gli aerei Usa continueranno a volare a est della penisola coreana.

La sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un ha poi aggiunto che gli aerei da guerra di Pyongyang hanno respinto un aereo spia statunitense che ha sorvolato ieri la zona economica orientale del Paese: il regime ha fatto decollare i propri aerei da guerra per scacciare il velivolo statunitense.

Un portavoce anonimo del ministero della Difesa nordcoreano citato dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna ha dichiarato che le “azioni provocatorie” degli Stati Uniti spingono la Penisola coreana verso un conflitto nucleare. Il dipartimento della Difesa Usa ha replicato affermando di aver rispettato le norme internazionali, mentre il portavoce del dipartimento di Stato Usa Matthew Miller ha sollecitato la Corea del Nord a evitare di aumentare le tensioni.