Scontro in tribunale?
Musk contro Zuckerberg, per il nuovo social Threads la battaglia è anche legale: la minaccia di una causa per il “furto” di segreti industriali
Tecnologia - di Carmine Di Niro
Altro che sfida sul ring, magari del Colosseo a Roma: tra Elon Musk e Mark Zuckerberg lo scontro più probabile è quello nelle aule di tribunale.
Il proprietario di Twitter e quello di Meta (holding che contiene tra gli altri Facebook e Instagram) sono pronti ad una battaglia a colpi di avvocati con al centro Threads, il nuovo social lanciato poco più di 24 ore fa da Zuckerberg e che punta a sfidare Twitter sul suo terreno, ovvero quello delle piattaforme di microblogging.
Secondo quanto riporta Semafor, media americano specializzato, il legale di Musk, Alex Spiro, avrebbe scritto una lettera a Mark Zuckerberg accusando Meta di aver violato segreti industriali e proprietà intellettuale nello sviluppo di Threads.
In particolare Spiro, e dunque il suo capo Musk, uomo più ricco del mondo grazie alla proprietà di Tesla e SpaceX, accusa la società guidata da Zuckerberg di aver assunto negli ultimi anni “dozzine” di ex dipendenti di Twitter che avrebbero avuto in passato accesso a informazioni confidenziali e segreti industriali.
In sostanza il nuovo social lanciato da Meta sarebbe nato grazie al lavoro svolto negli anni scorsi da Twitter e dai suoi dipendenti, ingegneri e sviluppatori. Nella sua lettera l’avvocato di Musk chiede dunque a Meta di conservare “qualsiasi documento che possa essere rilevante per una futura disputa” in tribunale, compresi i fascicoli che riguardano la ricerca e l’assunzione degli ex dipendenti di Twitter ora in Meta.
🟡 SCOOP: Twitter is threatening legal action against Meta over Threads, @maxwelltani reports. https://t.co/9eAyexEAxn
— Semafor (@semafor) July 6, 2023
A stretto giro è arrivata ovviamente la risposta di Meta, ironia della sorte proprio su Threads. “Per essere chiari: nessuno del team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter. Questo non è un dettaglio“, ha scritto Andy Stone, communication director di Meta.
L’affondo di Musk e la ‘minaccia’ di una battaglia legale conferma quanto sottolineato da diversi analisti statunitensi, e non solo: Twitter teme realmente che Threads possa essere la sua “killer application”, il social destinato a far crollare il castello costruito anni fa e che Musk, con le sue scelte a dir poco azzardate, sta rapidamente demolendo dall’interno.
Twitter d’altronde sta attraversando il periodo peggiore dalla sua nascita: l’acquisto per la cifra monstre di 44 miliardi di dollari da parte di Musk si è rivelato un sostanziale disastro. Il miliardario ha tagliato brutalmente la forza lavoro licenziando il 70% dei dipendenti, il social ha avuto numerosi blackout in questi mesi, anche in virtù di un personale ‘tecnico’ ridotto all’osso, per non parlare della battaglia sul “free speech” e l’assenza di controllo sui contenuti postati che ha inondato Twitter di messaggi d’odio, spingendo molte aziende che investivano in pubblicità sul social a fare un passo indietro.
Eppure la nuova Ceo del social, Linda Yaccarino, scelta direttamente da Musk, professa calma e serenità: “Siamo spesso imitati ma la community di Twitter non può mai essere duplicata”, ha dichiarato recentemente. “Su Twitter, la voce di tutti è importante – ha spiegato Yaccarino – su Twitter tu puoi essere reale, tu hai creato questa community e questo è insostituibile. Questa è la tua piazza pubblica”.
Per Musk sarebbe forse meglio sfidare realmente il “nemico” Zuckerberg su un ring: entrambi appassionati di arti marziali, i due si erano ironicamente dati appuntamento ad un duello, con alcuni media di gossip Usa che avevano rilanciato la possibilità di uno scontro al Colosseo.