Domenica la caduta

Intrappolata a 150 metri infondo alla grotta, salva dopo due giorni la speleologa ferita

Cronaca - di Redazione Web

4 Luglio 2023 alle 10:25 - Ultimo agg. 4 Luglio 2023 alle 16:15

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Foto da Corriere della Sera
Foto da Corriere della Sera

Si era addentrata insieme ad altri compagni in esplorazione nella grotta Buono Fonteno, nella fitta vegetazione del lago di Iseo, quando uno degli appigli ha ceduto ed è scivolata infondo, per un metro e mezzo a 150 metri di profondità. Ottavia Piana, 31 anni, è finita infondo a una grotta, con il piede dolorante, in un punto particolarmente impervio e reso scivoloso dalla grande quantità di fango. E’ successo domenica pomeriggio, e da allora circa sessanta operatori e volontari hanno cercato di tirarla fuori attraverso gli stretti cunicoli, facendo scivolare la barella sulle loro schiene. Dopo due giorni il gruppo di soccorritori è riuscito a tirare fuori la speleologa. È stata portata in superficie alle 13.38 di martedì 4 luglio. Sta bene, ha solo una gamba ferita e molto dolorante che ha reso molto difficili i soccorsi. Dopo essere stata messa in salvo, è stata portata in ospedale con l’elisoccorso.

A raccontare l’incredibile maxioperazione è il Corriere della Sera. Ottavia Piana si era calata nella grotta domenica con altri quattro membri del Cai di Lovere per esplorare una nuova via. Segretaria nell’azienda di famiglia ad Adro, è appassionata di speleologia. Nel 2016 aveva superato anche un corso. Poi l’incidente domenica poco prima delle 18. Due compagni sono risaliti subito in supergicie per chiamare i soccorsi e due sono rimasti con lei come è da prassi per chi esplora le grotte. I medici si sono detti ottimisti: la speleologa avrebbe riportato solo una dolorosa contusione: “Dolore 4”, avrebbero stabilito nella scala da 1 a 10 comunicando con la speleologa attraverso una linea impiantata per l’occasione. Verso le 10 di martedì mattina, attraverso la linea telefonica allestita dai soccorritori all’interno della grotta, Ottavia Piana aveva anche fatto sapere di voler provare a continuare la risalita scendendo dalla barella e proseguendo su una gamba sola, sostenuta da altri due soccorritori. Ma verso l’uscita il dolore ha preso nuovamente il sopravvento e la speleologa è stata collocata di nuovo sulla barella per l’ultimo pezzo, fino al ritorno in superficie.

In campo, sono scesi sessanta uomini, oltre che della IX delegazione del Soccorso alpino e speleologico lombardo, da Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige e perfino dalla martoriata Emilia Romagna. In un primo momento Piana è stata raggiunta da una dottoressa e un’infermiera che le hanno prestato le prime cure poi si sono calati altri due. Si tratta di personale medico altamente specializzato. Piana stava esplorando un nuovo tratto ancora sconosciuto e questo potrebbe aver reso i soccorsi ancora più complicati. La grotta è particolarmente piena di fango e acqua per le piogge cadute in abbondanza e trasportate la speleologa sulla barella è stata operazione difficile. Ma i soccorritori non hanno mollato, portando avanti la missione di soccorso con coraggio e forza delle loro braccia. Finchè non hanno visto la speleologa uscire alla luce del sole.

4 Luglio 2023

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