Auto sui passanti a Tel Aviv, Hamas celebra l’attentato in Israele: “Eroica vendetta per Jenin”

L'assalitore aveva 23 anni, originario di Hebron. Ha prima investito i passanti e poi sarebbe sceso e ne avrebbe accoltellato uno. Hamas: "Lodiamo gli eroi del nostro popolo e i combattenti a Jenin". Israele ha lanciato nel campo profughi la più grande operazione in Cisgiordania da 20 anni

Esteri - di Antonio Lamorte

4 Luglio 2023 alle 14:05 - Ultimo agg. 4 Marzo 2024 alle 10:05

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Auto sui passanti a Tel Aviv, Hamas celebra l’attentato in Israele: “Eroica vendetta per Jenin”

Almeno otto persone sono state ferite da un’auto in corsa a Tel Aviv, in Israele. Un attentato che se non formalmente rivendicato quantomeno è stato lodato dall’organizzazione terroristica Hamas che ha definito l’azione la “prima risposta” all’operazione dell’esercito israeliano presso il campo profughi di Jenin in Cisgiordania che ha fatto morti e feriti. Due delle persone investite sono in gravi condizioni. Il presunto attentatore è stato ucciso. Sul posto è intervenuta la polizia che ha definito l’azione un attacco terroristico.

Ancora da ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto alla fermata di un autobus in Pinchas Rosen Street, a nord della città nello Stato di Israele. Secondo la polizia la persona alla guida avrebbe prima investito i passanti e poi sarebbe sceso e ne avrebbe accoltellato uno. A quel punto un civile che ha assistito alla scena ha estratto un’arma da fuoco e ha sparato uccidendo l’assalitore. Era un palestinese di 23 anni, originario di un Paese vicino Hebron in Cisgiordania. Si chiamava Hassim Halaila secondo alcuni media locali e sarebbe stato in possesso di un permesso per ricevere cure mediche a Tel Aviv.

“L’eroico attacco a Tel Aviv è la prima risposta ai crimini dell’occupazione contro il nostro popolo a Jenin. L’occupazione pagherà il prezzo per i suoi crimini contro Jenin. Lodiamo gli eroi del nostro popolo e i combattenti a Jenin”, ha dichiarato il portavoce di Hamas, Hazem Qassem. Circa tremila persone hanno abbandonato il campo profughi di Jenin in Cisgiordania dopo la vasta operazione lanciata da lunedì mattina dall’esercito israeliano.

Le forze armate hanno condotto quella che è considerata la più grossa operazione in Cisgiordania da almeno vent’anni, dalla seconda Intifada. L’operazione “per contrastare il terrorismo a Jenin” è stata lanciata nella notte tra domenica e lunedì, dovrebbe durare alcuni giorni. Uccisi nove palestinesi e un centinaio i feriti, non è chiaro se si trattasse di miliziani o civili o quanti miliziani e quanti civili. La città è stata occupata dal 1967, i palestinesi non hanno mai smesso di rivendicarla.

L’operazione è stata condotta con soldati e mezzi corazzati, bombardamenti aerei tramite droni. Circa 14mila persone abitano nel campo profughi in meno di mezzo chilometro quadrato. Diverse zone sono rimaste senza elettricità e acqua corrente. L’agenzia delle Nazioni Unite UNRWA che si occupa dei rifugiati palestinesi ha denunciato urgenze di cibo, acqua potabile e latte in polvere. L’esercito israeliano ha negato di aver ordinato l’evacuazione, come aveva scritto Al-Haq, organizzazione per i diritti umani dei palestinesi.

4 Luglio 2023

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