La sentenza è definitiva

Simone Uggetti di nuovo assolto, fine dell’incubo per l’ex sindaco di Lodi: “Sette anni di sofferenza, così non è giustizia”

Giustizia - di Carmine Di Niro

20 Giugno 2023 alle 21:27

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Simone Uggetti di nuovo assolto, fine dell’incubo per l’ex sindaco di Lodi: “Sette anni di sofferenza, così non è giustizia”

Sette anni dopo si chiude un incubo per Simone Uggetti. L’ex sindaco di Lodi è stato assolto per la seconda volta nel processo di Appello bis, in tribunale a Milano, dalle accuse di turbativa d’asta relativa alla gara di gestione delle piscine scoperte del Comune.

La terza sezione penale della Corte d’Appello ha assolto Uggetti in quanto non punibile per la particolare tenuità del fatto. Oltre a lui sono stati assolti anche l’avvocato Cristiano Marini e il dirigente comunale Giuseppe Demuro. Assoluzione che diventa definitiva per la decisione del procuratore generale Massimo Gaballo di non impugnare la sentenza, dato che “non è questione di legittimità. Inoltre, il fatto è stato accertato ma è stato ritenuto tenue”.

L’ex primo cittadino era stato arrestato il 3 maggio 2016 e posto in carcere per 10 giorni per una inchiesta della Guardia di Finanza sul bando di gara per l’affidamento delle piscine coperte del Comune di via Ferrabini e Belgiardino, secondo la Procura “manipolato” e assegnato “illecitamente”.

In primo grado era stato condannato a 10 mesi, poi assolto in Appello con sentenza però annullata dalla Cassazione, che aveva rimandato ad un processo bis.

Siamo felici e sollevati dell’esito, ma una giustizia che arriva così tardi non è necessariamente una buona giustizia e un buon servizio per i cittadini” commenta Uggetti dopo l’assoluzione arrivata “dopo sette anni di sofferenza incredibile mia e delle altre persone che sono state coinvolte ingiustamente in questo processo”.

Per Uggetti “la verità processuale è emersa dopo quella fattuale, già evidenziata nei procedenti gradi di giudizio”, ovvero che “tutte le persone coinvolte in questo procedimento hanno solo ed esclusivamente agito per interesse pubblico”. Questo perché “sin dall’inizio”, nel maggio 2016, “c’è stato uno sbilanciamento” con l’arresto e la custodia in carcere, una misura cautelare “al di fuori di ogni criterio giuridico” che poi “ha profondamente compromesso l’inizio di questa lunga e tormentata maratona giudiziaria”.

L’ex sindaco di Lodi auspica poi “una riflessione molto seria su un equilibrio tra diritto penale e responsabilità amministrativa”, perché “non può essere che sindaci, assessori e anche funzionari abbiano il terrore della firma, il terrore del fare o del non fare”.

Ai tempi dell’arresto, la notizia dell’inchiesta su Uggetti era stata cavalcata mediaticamente dal Movimento 5 Stelle. I grillini avevano contribuito “ad esacerbare il clima”, secondo le parole dell’ex capo politico Luigi Di Maio, che aveva poi scritto una lettera al Foglio per scusarsi: “Tutte le forze politiche avevano il diritto di chiedere le dimissioni del sindaco”, aveva scritto Di Maio, “ma campagne social, sit-in di piazza, insinuazioni, utilizzo di frasi al condizionale che suonano come indicative, con il senno di poi, credo siano stati profondamente sbagliati”.

20 Giugno 2023

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