I casi nel calcio
Cos’è lo snus, il tabacco in bustina utilizzato dai calciatori: il dibattito sul doping e i suoi effetti
Salute - di Redazione
Il termine è svedese, “snus”, eppure il dibattito è tutto nel mondo britannico. È in Inghilterra infatti che questo prodotto, tabacco umido in polvere che si assume per via orale, posizionandolo in bocca tra il labbro e la gengiva superiore, sta facendo discutere per l’uso che ne fanno gli sportivi, in particolare i calciatori.
L’ultimo pizzicato ad assumerlo, nel bel mezzo dei festeggiamenti post vittoria della finale di Champions League, è il portiere brasiliano del Manchester City Ederson. Le immagini mostrano l’estremo difensore con attorno i suoi compagni di squadra prendere una bustina dalla tasca e infilarla appunto sotto la gengiva superiore.
Di dubbi ce ne sono pochi: Ederson ha assunto lo snus. Nei fatti si tratta di una sostanza stimolante: una semplice bustina, poco più grande di una caramella, per concentrazione di nicotina equivale a circa tre sigarette. Agevolando il rilascio di dopamina, lo snus dà una “spinta extra” a chi lo assume, ma può provocare rischi per la salute.
Ederson tomándose un paracetamol obviamente. pic.twitter.com/Xlf3OAGaTT
— Futbol de Inglaterra (@Mercado_Ingles) June 13, 2023
Lo snus è venduto principalmente in Svezia e Norvegia, dove è molto diffuso: circolazione aumentata a dismisura dopo la decisione del governo norvegese nel giugno 2004 di approvare una legge iper restrittiva sul fumo nei locali pubblici.
L’Unione europea ha vietato la vendita di snus nel 1992, seguendo uno studio dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, effettuato nel 1985, in base al quale è stato concluso che “l’uso di tabacco orale nei tipi usati nel Nord America e nell’Europa Occidentale è carcinogeno per gli esseri umani”.
Secondo un articolo del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Digione, “il tabacco senza fumo ha effetti cardiovascolari dannosi e crea dipendenza: soddisfa tutti i criteri per l’inclusione nell’elenco delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping come prodotto dopante. L’uso di tabacco senza fumo nelle attività sportive dovrebbe essere scoraggiato“- Eppure, come evidente anche dalla diffusione dello snus tra i calciatori della Premier League inglese, circola molto facilmente, venendo acquistato in particolare sul web.
Dibattito sullo snus che è arrivato anche a coinvolgere la Wada, l’Agenzia mondiale antidoping: per ora il suo consumo non è considerato dopante e per renderlo tale si dovrebbe avviare un dibattito non semplice sulla distinzione con la nicotina assunta col fumo.
Il primo ad essere ‘intercettato’ ad usare snus era stato Jamie Vardy, attaccante del Leicester, fotografato durante il ritiro dell’Inghilterra per gli Europei: il centravanti era stato immortalato con una bevanda energizzante e la scatoletta di snus. Ma altri calciatori come Mark Gillespie, terzo portiere del Newcastle, e Bertrand Traoré dell’Aston Villa, erano stati fotografati a farne uso mentre si trovavano in panchina in partite ufficiali dei loro club.