Lo studio Cnr-Cardarelli
Covid, vaccini booster efficaci per i pazienti fragili: “Robusta protezione per oncologici, trapiantati o immunosoppressi”
Salute - di Redazione Web
Quelli appena trascorsi sono stati anni difficili in cui il Covid ha atterrito il mondo intero. A preoccupare maggiormente sono stati soprattutto i pazienti fragili, pazienti affetti da altre patologie, oncologici, trapiantati o immunosoppressi, per i quali il Covid sarebbe potuto essere fatale immediatamente. E mentre i vaccini iniziavano a portare speranza nella lotta contro il Covid, un gruppo di ricercatori del Cnr e medici dell’ Ospedale Cardarelli di Napoli hanno portato avanti un fondamentale studio che dimostra l’efficacia della dose booster del vaccino anti-COVID nei pazienti fragili. Una importante scoperta scientifica in tempi in cui il Covid non è ancora stato del tutto debellato e che potrebbe tornare sotto altre forme. La conoscenza di tali evidenze scientifiche consente di avere un’arma fondamentale in più nelle future lotte contro i virus.
Il team ha dimostrato che le dosi booster somministrate a soggetti con un importante stato di immunosoppressione farmacologica in seguito a trapianto di reni hanno favorito una buona risposta immunologica al virus SARS-CoV-2, sia nei confronti del ceppo virale originario Wuhan che della varante Omicron, in termini di produzione di anticorpi neutralizzanti e di risposta cellulare mediata dai linfociti T. Lo studio è stato condotto su 106 pazienti del Cardarelli, di cui 43 sani e 63 fragili tra cui 7 trapiantati di rene. Dai dati raccolti con costanza e perseveranza sono emerse evidenze scientifiche sull’efficacia del vaccino anticovid. Così la ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Viruses”, ha dimostrato l’efficacia della vaccinazione di richiamo anti Covid-19 nel rafforzamento della protezione immunologica contro l’infezione da SARS-CoV2.
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Lo studio è frutto del lavoro di ricercatori e ricercatrici di due Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e per l’AORN Cardarelli dell’UOC Medicina 1 diretta da Marco Laccetti, del Responsabile dell’UOS Immunologia clinica Andrea Del Mastro, dell’UOC di Ematologia diretta da Alessandra Picardi e dell’Unità di Nefrologia diretta da Olga Credendino;un ruolo fondamentale nella raccolta dei campioni è stato svolto dal team della dottoressa Assunta Viola della Ematologia.
“Nonostante lo stato di emergenza a livello globale sia ormai terminato, anche grazie al successo delle campagne di vaccinazione, resta alta l’attenzione sanitaria nei confronti dei pazienti con fragilità, quali pazienti oncologici, trapiantati o immunosoppressi, solo per citarne alcuni, in quanto maggiormente esposti al rischio di infezione da SarsCoV2: è qui che si inquadra il nostro studio, che ha riunito competenze di immunologia e biologia cellulare“, spiega Carmen Gianfrani del Cnr. La sperimentazione ha coinvolto soggetti sottoposti a trapianto di rene e volontari sani reclutati dal Cardarelli, sottoposti a un prelievo di sangue a vari tempi dopo la seconda e terza dose di richiamo del vaccino a mRna. In seguito alla terza vaccinazione, sia nelle persone sane che nei pazienti trapiantati è stata rilevata “una robusta espansione e attivazione dei linfociti antivirali specifici, con produzione di interferone-gamma contestualmente con l’incremento del titolo anticorpale” contro la proteina virale Spike, aggiunge Giovanna Del Pozzo, co-coordinatrice della sperimentazione svolta al Cnr. “Sebbene l’intensità della reattività immunologica nei confronti della variante Omicron sia risultata minore rispetto al ceppo originario di Wuhan, lo studio dimostra l’efficacia della dose booster nell’indurre una protezione anti-virale specifica“.