Il nuovo scossone

Trump verso l’incriminazione, altri guai per il tycoon: l’indagine penale per le carte classificate nella sua residenza

Esteri - di Carmine Di Niro - 8 Giugno 2023

CONDIVIDI

Trump verso l’incriminazione, altri guai per il tycoon: l’indagine penale per le carte classificate nella sua residenza

Donald Trump rischia nuovi guai con la giustizia statunitense mentre è impegnato nella sfida per le Primarie del Partito Repubblicano, un atteso scontro con il suo ex ‘delfino’ Ron DeSantis, attuale governatore del Texas prima lanciato politicamente e poi “rinnegato”.

Fonti informate del caso hanno rivelato a Politico che al tycoon ed ex presidente degli Stati Uniti è sato notificato dai pubblici ministeri l’avviso che è oggetto di un’indagine penale. Trump è in procinto di essere incriminato dal procuratore speciale Jack Smith, che sta indagando sulle carte classificate portate dal tycoon nella sua residenza a Mar-a-Lago.

Che qualcuno si stesse muovendo in tal senso era evidente ormai da giorni: nelle ultime settimane Smith aveva portato davanti al gran giurì diversi persone nella cerchia ristretta dell’ex presidente, compreso uno dei suoi avvocati, Evan Corcoran, e l’ex capo dello staff Mark Meadows. Un ex portavoce di Trump, Taylor Budowich, ha ammesso oggi di essere stato interrogato in Florida.

Nel mirino è finito anche il controverso imprenditore Steve Bannon, ex braccio destro di Trump alla Casa Bianca e con rapporti solidi anche in Italia con la premier Giorgia Meloni e col suo alleato al governo Matteo Salvini. Bannon è stato chiamato per testimoniare dal grand giurì a Washington nell’ambito dell’indagine di Smith sulla rivolta del 6 gennaio a Capitol Hill e gli sforzi dell’ex presidente per ribaltare il risultato delle elezioni del 2020. Ma c’è da sottolineare che il grand giurì che indaga su questo caso non è lo stesso di Miami che ha già interrogato Bannon sulle carte top secret finite a Mar-a-Lago.

La lettera inviata oggi a Trump è il segnale che per l’incriminazione formale potrebbe ormai essere questioni di giorni, se non di ore. In base al regolamento del dipartimento di Giustizia, infatti, i procuratori possono inviare una “lettera mirata” a coloro che potrebbero essere accusati in relazione a un’indagine del gran giurì, dando loro l’opportunità di testimoniare prima che arrivi un atto d’accusa.

8 Giugno 2023

Condividi l'articolo