Respinti i ricorsi
La Cassazione chiude il ‘caso’ Contrada: all’ex Sisde risarcimento da 285mila euro per ingiusta detenzione
È la fine di un incubo durato anni, col riconoscimento che fu vittima di malagiustizia e ingiusta detenzione. La Corte di Cassazione, rigettando i ricorsi della Procura generale di Palermo e del ministero dell’Economia e delle finanze, ha confermato la riparazione per ingiusta detenzione di 285mila euro nei confronti di Bruno Contrada.
L’ex numero due del Sisde, oggi 92enne, venne arrestato e poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Una condanna che la Corte europea dei diritti dell’uomo dichiarò poi la condanna illegittima.
L’ex Sisde venne arrestato nel dicembre del 1992; ha trascorso quattro anni e mezzo in carcere e tre anni e mezzo ai domiciliari.
Ovvia la soddisfazione di Stefano Giordano, avvocato difensore di Contrada: “Dopo otto lunghi anni sono state poste in esecuzione le due sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’uomo che hanno sancito che il procedimento a carico del dottore Bruno Contrada è stato fin dall’inizio illegittimo ed illegittima era la condanna, totalmente scontata dal mio assistito. La Cassazione ha messo una pietra tombale ad un massacro mediatico e giudiziario vergognoso e putrido che ci ha portati alla vittoria finale. Siamo giunti a tale risultato finale soltanto perché il dottore Contrada è rimasto vivo nonostante tutta la sofferenza inflittagli. Per quanto riguarda il nostro studio, per la tenacia e la determinazione nonché la fede in Dio che mi ha sempre accompagnato nonostante tanti tristi momenti“.
“Oggi è giorno per goderci la vittoria processuale, – ha aggiunto – ma da domani opporremo alle autorità giudiziarie competenti tutte le violazioni della presunzione di innocenza commesse da appartenenti all’ordine giudiziario e da certo giornalismo ideologizzato e politicamente orientato. Voglio ringraziare anche per il suo contributo fondamentale l’avvocato Cristiana Donizetti mia, moglie, senza il cui prezioso lavoro non sarebbe stato possibile conseguire questo risultato”.
Tre anni fa, quando fu disposto il risarcimento per un importo maggiore, poi annullato, Contrada commentò così la notizia: “Ho subìto danni irreparabili e non c’è risarcimento che valga”.