Ruspa&Ordine
Pestata in strada dalla polizia, Salvini non si scandalizza: il manganello come strumento di punizione
Cronaca - di Iuri Maria Prado
Per essere straniera, era straniera. Per non essere di ceppo italico, non era di ceppo italico. Per essere un pestaggio, era un pestaggio. E allora come mai, ieri, a commento del video in cui tre poliziotti manganellano brutalmente una transessuale a terra, con le mani alzate, non sono piovuti i messaggi social di ministri e parlamentari della maggioranza Made in Italy? Ma che domande. C’era di mezzo un’immigrata, ma il pestaggio lo subìva: e a dargliele era la polizia, mentre si sa che noi dell’Italia sicuritaria “siamo sempre dalla parte delle forze dell’ordine” (una fedeltà riaffermata anche quando in un carcere si consuma la strage di tredici persone).
Le bastonate sulla testa e ai fianchi di quella persona non sarebbero giustificate neppure se fosse accertato quel che si diceva ieri sul fresco della notizia, e cioè che l’avrebbero beccata a infastidire dei bambini davanti a una scuola e che sarebbe poi fuggita dopo aver dato in escandescenze. Pestarla dopo, in quel modo, non rispondeva a nessuna necessità, salvo credere che il manganello non serva a prevenire o contenere una situazione di pericolo, ma a strumento di punizione da strada. E cioè secondo il protocollo della rissa e della sopraffazione, appunto: la roba buona per il tweet a tutela della gente per bene quando è il clandestino, il drogato, il deviante a fare violenza, non quando essa – oltretutto in modo palesemente sproporzionato e gratuito – è fatta da qualcuno in divisa.
È inutile precisare che anche su questo brutto fatto di cronaca – come su qualsiasi – occorre che intervengano gli accertamenti di ragione. Ma quelle immagini – che, se non sono false, lasciano ben poco spazio all’interpretazione – avrebbero dovuto quanto meno sollecitare, presso i titolari dell’indirizzo Ruspa&Ordine, il segnale che le esigenze di sicurezza pubblica non prevedono la licenza della polizia di malmenare gli inermi. Nemmeno, forse, se sono transessuali e stranieri. E tanto meno, forse, se, come pare sia il caso, si tratta di una persona con disturbi mentali.