"Il Ragno Nero"

La storia della leggenda sovietica Lev Yashin, l’unico portiere mai premiato col Pallone d’Oro

Sport - di Antonio Lamorte

15 Maggio 2023 alle 13:51 - Ultimo agg. 25 Maggio 2023 alle 10:49

Condividi l'articolo

La storia della leggenda sovietica Lev Yashin, l’unico portiere mai premiato col Pallone d’Oro

Raccontano ancora oggi la leggenda che il portiere forse più forte della storia non disdegnava fumarsi una sigaretta o bersi un cicchetto prima di scendere in campo e mettersi tra i pali, per allentare la tensione. Lev Ivanovich Yashin è passato alla storia come “il Ragno Nero”, la “Pantera Nera”, o “la Torre Eiffel”: un vero e proprio mito in Russia. È stato l’unico portiere della storia a vincere il Pallone d’Oro, il riconoscimento di France Football assegnato ogni anno al calciatore considerato il più forte al mondo. Alla fine della carriera il suo palmarés recitava cinque campionati sovietici, tre coppe dell’URSS, un oro olimpico e un campionato d’Europa. Primati ai quali vanno aggiunti un quarto posto ai mondiali del 1966 (miglior piazzamento di sempre della sua nazionale) e un secondo posto agli europei del 1964.

Era nato a Mosca nel 1929 da una famiglia della classe operaia. Quando aveva sei anni la madre morì di turbercolosi, lui stesso durante la Seconda Guerra Mondiale fu costretto a entrare in una fabbrica per componenti aerei. A sedici anni venne ricoverato in un sanatorio sul Mar Nero a causa di una grave ulcera. Quando tornò a Mosca si unì alla Dinamo, la squadra polisportiva degli Affari Interni: perciò per gran parte della carriera Yashin percepì lo stipendio di un insegnante di educazione fisica o al massimo di un agente del KGB, i servizi segreti sovietici.

Gli esordi della Dinamo furono così deludenti che Yashin venne dirottato alla porta della squadra di hockey su ghiaccio. Dopo aver vinto la Coppa Sovietica nel 1953 rifiutò però la convocazione in Nazionale e quando nel 1953 si infortunò “la tigre” Aleksej Khomich, arrivò la sua occasione e tornò a difendere i pali della Dinamo. All’epoca aveva 24 anni. Con la Dinamo Yashin vinse i campionati del 1954, 1955, 1957 e 1959. Con la Nazionale le Olimpiadi di Melbourne nel 1956 e gli Europei del 1960.

Al Mondiale del 1962 in Cile però divenne il capro espiatorio per l’eliminazioni ai quarti dell’URSS. Lo invitarono a ritirarsi, aveva appena 33 anni. Soltanto un anno dopo, nel 1963, la consacrazione definitiva nella storia dello sport. Dopo la vittoria del campionato con soli sei gol subiti in 27 partite, venne convocato alla partita per celebrare il centenario della Football Association inglese, nelle fila della selezione internazionale che sfidò i padroni di casa. Oltre 100mila persone allo stadio di Wembley si esaltarono alle sue parate. A fine stagione arrivò il Pallone d’Oro.

326 gare in carriera con la squadra moscovita, 207 da imbattuto, 86 rigori parati su 138. 74 le partite con la Nazionale. A 41 anni il ritiro. Alla sua partita di addio, tra la Dinamo Mosca e una selezione di campioni dal resto del mondo, del 27 maggio 1971 lo stadio Lenin di Mosca registrò oltre 103mila spettatori. Yashin divenne ambasciatore nel mondo dello sport sovietico. Nel 1985 subì l’amputazione di una gamba, a causa di una tromboflebite, e morì nel 1990, a 60 anni, per le conseguenze di un cancro allo stomaco.

Altri portieri – tra cui gli italiani Dino Zoff e Gianluigi Buffon, i tedeschi Manuel Neuer e Oliver Kahn e il ceco Ivo Viktor – hanno sfiorato nel corso degli anni il prestigioso riconoscimento di France Football, ma non sono riusciti mai a eguagliare il primato del mito moscovita. Dal 2019 France Football ha deciso di assegnare un Pallone d’Oro istituito ad hoc per premiare gli estremi difensori, il “Trofeo Yashin”, che resterà per sempre l’unico ad aver vinto il Pallone d’Oro pur giocando tra i pali. La sua figura è stata celebrata ed eternata anche in occasione dei Mondiali di calcio del 2018 in Russia, quando il poster ufficiale della manifestazione illustrato in stile sovietico dall’artista Igor Gurovich riprendeva proprio Lev Yashin in una parata in volo.

di: Antonio Lamorte - 15 Maggio 2023

Condividi l'articolo