Il voto turco

Elezioni in Turchia, Kilicdaroglu tiene Erdogan sotto il 50% e lo costringe al ballottaggio: fattore Ogan sul secondo turno

Esteri - di Carmine Di Niro

15 Maggio 2023 alle 13:48 - Ultimo agg. 4 Marzo 2024 alle 10:09

Condividi l'articolo

A sinistra Kilicdaroglu e a destra il presidente uscente Erdogan
A sinistra Kilicdaroglu e a destra il presidente uscente Erdogan

Si dovrà attendere due settimane, domenica 28 maggio, per capire se il ventennale potere del “Sultano” turco Recep Tayyip Erdogan avrà fine. Il Paese andrà infatti al ballottaggio dopo l’esito del primo turno delle elezioni, che hanno visto il presidente uscente sfiorare quel 50 per cento che gli avrebbe garantito la vittoria immediata contro la “Tavola dei sei”, l’opposizione riunita attorno al leader del Partito Popolare Repubblicano Kemal Kilicdaroglu e sostenuto dai partiti che spaziano dalla destra al centrosinistra.

A spoglio quasi ultimato, il presidente del Consiglio elettorale turco Ahmet Yener ha dichiarato infatti che Erdogan ha ottenuto il 49,4% nelle elezioni di domenica, secondo i dati forniti dalla tv di Stato Trt, mentre Kilicdaroglu si è fermato al 44,96% delle preferenze, Sinan Ogan (candidato nazionalista di estrema destra) il 5,2% e Muharrem Ince, ex alleato di Kilicdaroglu ritirato dalle elezioni pochi giorni prima del voto (ma rimasto sulla scheda elettorale) lo 0,44% dei consensi.

Un conteggio dei voti che ha surriscaldato il clima politico a urne appena chiuse. L’opposizione durante lo spoglio ha più volte accusato Erdogan e i media filo-governative, in testa l’agenzia stampa di Stato Anadolu, di manipolare i dati. Le prime proiezioni sono infatti sorprendenti, considerati i sondaggi che davano un testa a testa tra Erdogan e Kilicdaroglu, o in alcuni casi addirittura il “Gandhi turco” in leggero vantaggio. Il presidente uscente a bocce ferme viene dato in vantaggio col 54 per cento dei voti, numeri imprevisti: dall’altro lato l’opposizione risponde con proiezioni che vedono invece Kilicdaroglu sopra quota 50 per cento.

Soltanto in tarda serata le agenzie di stampa, con lo scrutinio che avanza, iniziano a calare sensibilmente i voti nei confronti di Erdogan, fino al risultato finale che non consente al “Sultano” di vincere al primo turno e riconfermarsi dopo un ventennio alla guida del Paese.

In vista del ballottaggio, che vede Erdogan con maggiori chance di vittoria secondo molti analisti, un ruolo chiave lo avrà il nazionalista Sinan Ogan, terzo candidato che ha preso il 5,2%: falco anti immigrazione, ha incentrato la sua campagna elettorale sulla promessa di rispedire in Siria i circa 4 milioni di profughi, ma anche contro la minoranza curda.

Al momento non è chiaro se Ogan darà il proprio appoggio a uno dei due candidati: ideologicamente è più vicino al presidente uscente, così come i suoi elettori, in gran parte ex votanti dell’AKP del “Sultano” scontenti dell’amministrazione Erdogan.

Kilicdaroglu è convinto di poter uscire vincitore dal ballottaggio del 28 maggio. “La nostra gente dovrebbe essere certa che vinceremo sicuramente e porteremo la democrazia in questo paese”, ha detto Kilicdaroglu ai suoi sostenitori. Parlando del presidente turco, Kilicdaroglu ha detto che “nonostante tutte le sue calunnie e insulti, Erdogan non ha ottenuto il risultato che si aspettava. Nessuno dovrebbe cercare il fatto compiuto. Le elezioni non si vincono sui balconi”.

Erdogan invece, mentre le operazioni di conteggio dei voti erano ancora in corso, ha rivendicato la “maggioranza” dei 600 seggi in Parlamento per l’Alleanza nazionale che ha formato tra il suo partito Akp e piccoli partiti nazionalisti e islamisti. Il presidente uscente nella notte ha anche incontrato i suoi sostenitori di fronte alla sede dell’Anp e rivendicato di avere “2,6 milioni di voti di vantaggio sul nostro rivale” Kilicdaroglu, ricordando anche la grande mobilitazione popolare che ha portato al voto quasi il 90% degli aventi diritto.

15 Maggio 2023

Condividi l'articolo