Simulazione di invasione
Taiwan circondata da navi militari cinesi, l’esercitazione militare attorno all’isola: “Avvertimento a forze separatiste”
Sale altissima la tensione nel mar Cinese meridionale. È qui che le forze armate di Pechino hanno iniziato lunedì 29 dicembre una nuova imponente esercitazione militare attorno a Taiwan, isola che il regime cinese rivendica come propria ma che si governa autonomamente dal 1949, da quando l’isola ospita il governo della Repubblica di Cina sorta nel 1912, in opposizione alla Repubblica Popolare Cinese comunista.
L’esercitazione si chiama “Missione giustizia 2025” e, come comunicato dal Comando delle zone orientali dell’Esercito popolare di liberazione, prevede l’utilizzo di “cacciatorpediniere, fregate, caccia, bombardieri e droni”, oltre a “colpi con munizioni vere su bersagli marittimi a nord e a sud-ovest di Taiwan”.
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Esercitazioni che, secondo l’esercito cinese, sono “un severo monito contro le forze separatiste per ‘l’indipendenza di Taiwan’, e un’azione legittima e necessaria per salvaguardare la sovranità e l’unità nazionale della Cina”. Il comunicato parla per la prima volta poi di “deterrenza esterna”: uno degli obiettivi dell’esercitazione militare è infatti quello di “sconsigliare” a potenziali alleati di Taiwan, dal Giappone agli Stati Uniti, di intervenire a sostegno dell’isola in caso di vera guerra.
China’s Coast Guard has released three images as part of its patrol activity around Taiwan during the PLA’s joint exercise encircling the island.
The images show CCG vessels participating in “law enforcement” patrols around Taiwan and the outlying islands of Wuqiu and Mazu. pic.twitter.com/jJQHykhYFw
— Taiwan Security Monitor (@TaiwanMonitor) December 29, 2025
Una dimostrazione di forza che arriva a pochi giorni da una massiccia vendita di armi da parte degli Stati Uniti al governo di Taipei.
Si tratta di vere e proprie simulazioni di invasione dell’isola che Pechino rivendica come propria: secondo gli analisti militari è proprio così, circondando dal mare il territorio, che la Cina intende sottoporre Taiwan ad un blocco navale ed aereo, impedire soccorsi dall’esterno e bloccare l’economia dell’isola fino al collasso.
“The use of the ‘Justice Mission 2025’ code name emphasizes the legitimacy and legality of our military actions. The drills aim to safeguard national sovereignty and territorial integrity, and to protect the safety and well-being of all Chinese people, including Taiwan… https://t.co/QzFWVvFZ8d pic.twitter.com/272ltb9PvI
— China Daily (@ChinaDaily) December 29, 2025
Taiwan ha risposto all’esercitazione cinese parlando di “intimidazione militare”, annunciando a sua volta un dispiegamento di forze militari in risposta alle manovre di Pechino. “Sono state dispiegate forze appropriate”, ha dichiarato l’esercito taiwanese, che però come nelle altre occasioni non dovrebbe rispondere direttamente alle azioni cinesi, per evitare che lo scontro deflagri a livelli ben maggiori, limitandosi a sorvegliare la situazione e proteggere le proprie infrastrutture.