Polemiche su SpaceX

Razzo Starship di Musk esplode dopo il decollo, così i suoi detriti hanno messo a rischio tre aerei e 450 passeggeri

Esteri - di Redazione

22 Dicembre 2025 alle 15:26

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Immagine tratta da un video di Bob Beresh
Immagine tratta da un video di Bob Beresh

Sarà pur vero quello che afferma Elon Musk, ovvero che “Il successo è incerto, il divertimento garantito”, ma c’è pochissimo da stare allegri per quanto emerso dall’inchiesta condotta dalla Federal Aviation Administration, l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense responsabile dell’aviazione civile, in merito all’esplosione lo scorso 16 gennaio 2025 del razzo Starship di SpaceX, l’azienda aerospaziale dello stesso Musk.

Perché i detriti infuocato del razzo, esploso pochi minuti dopo il decollo, hanno rischiato di colpire tre aerei, tra cui due voli di linea e un jet privato, in volo nell’area: un evento che ha messo a rischio la vita delle circa 450 persone a bordo.

Quel 16 gennaio il razzo Starship, decollato nella base SpaceX nel Texas meridionale, è decollato alle 17:38 locali (le 23:38 in Italia) con l’obiettivo di lambire la Terra e atterrare nell’oceano Indiano. Il lancio va storto e il razzo pochi minuti dopo il decollo esplode, con i suoi detriti infuocati che ad altissima velocità cadono in una zona ad alto traffico aereo compresa tra la Florida e le isole caraibiche che si trovano di fronte la costa Usa per circa 50 minuti.

A rischiare in particolare tre aerei, due voli di linea gestiti da JetBlue e Iberia in rotta verso Porto Rico, e un jet Gulfstream G550 decollato da New York. I tre aerei si sono trovati costretti a volare all’interno di una zona temporaneamente interdetta al traffico aereo, oppure a correre il rischio di rimanere a secco di carburante mentre sorvolavano l’oceano: fortunatamente tutti sono poi atterrati senza incidenti.

Ma nella sua inchiesta la FAA, la Federal Aviation Administration, riconosce che l’episodio rappresentato un “rischio estremo potenziale” per la sicurezza aerea, con i controllori di volo costretti a improvvisare deviazioni e manovre d’emergenza. Nel mirino in particolare il comportamento tenuto da SpaceX, che dopo l’incidente al suo razzo Starship non si preoccupò di informare tempestivamente le autorità di regolazione dei cieli utilizzando la linea di comunicazione di emergenza.

Al contrario, i primi segnali dell’incidente erano arrivati direttamente dai piloti degli aerei di linea che sorvolavano l’area coinvolta nella “pioggia” di detriti. Conclusione dell’indagine che SpaceX ha contestato, sostenendo che “nessun aereo è stato messo in pericolo” e ribadendo che la sicurezza pubblica resta una priorità assoluta.

Dopo l’incidente la FAA aveva inoltre avviato una revisione interna sui rischi legati ai detriti spaziali ma, secondo il Wall Street Journal, l’analisi è stata sospesa nell’agosto successivo: una decisione definita “inusuale” da fonti interne all’agenzia e che potrebbe essere legata al ruolo politico di Elon Musk all’interno dell’amministrazione Trump.

di: Redazione - 22 Dicembre 2025

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