Il caso in Abruzzo

Famiglia nel bosco, la lettera dei genitori: “Non è vero che abbiamo rifiutato aiuti, ogni nostra scelta per bene dei bambini”

La lettera aperta di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion che replica all'avvocato dimissionario. "Condotta scellerata e falsa da chi ha veicolato certe notizie". Sabato scadono i termini per le contro deduzioni sull'ordinanza di allontanamento

News - di Redazione Web

27 Novembre 2025 alle 16:16

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FOTO DA CHANGE
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Smentiscono di non aver accettato l’aiuto e il supporto delle istituzioni, Nathan Trevillion e Catherine Birmingham, marito e moglie della cosiddetta ‘famiglia del bosco’, quella da cui sono stati allontanati i tre figli, una di otto anni e due gemelli di sei anni. “Siamo grati dell’attenzione che ci è stata riservata ma vogliamo che passi un messaggio chiaro: ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria Terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino”, hanno scritto in una nota.

Il comunicato alla stampa è arrivato all’indomani della rinuncia all’incarico del precedente avvocato difensore, Giovanni Angelucci, che aveva spiegato come “i miei assistiti hanno ricevuto troppe pressanti ingerenze esterne”, che “hanno rifiutato casa e progetto” e che si sarebbero mostrati “contrari anche a lavori gratuiti offerti da ditta del posto”. Già ieri i nuovi avvocati della famiglia, Marco Femminella e Daniela Solinas, si sono recati in Comune per un primo incontro. I legali avrebbero chiesto di mantenere ferma e valida la proposta dell’utilizzo dell’immobile prefabbricato, situato nella periferia del paese, in contrada Fontelacasa, a circa tre chilometri dal borgo, in un’area naturale vicino ad impianti sportivi. Sabato intanto scadono i termini per presentare le contro deduzioni sull’ordinanza di allontanamento da casa dei 3 minori disposta dal giudice del Tribunale minorile dell’Aquila.

“Ancora questa mattina continuiamo a leggere su alcune testate giornalistiche che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative. Non è assolutamente vero. Non sappiamo da chi queste notizie siano state veicolate ma è certo che chi lo ha fatto ha posto in essere una condotta scellerata e falsa. Abbiamo la gioia di preservare il nostro spirito e la nostra filosofia di vita ma non per questo vogliamo essere sordi alle sollecitazioni che vengono dall’esterno”.

I genitori hanno anche rivelato di aver potuto leggere da pochissimo l’ordinanza tradotta. “Solo due giorni fa, e per la prima volta, siamo stati posti nella condizione di leggere in lingua inglese la ordinanza che è stata emessa e quindi di comprenderla nella sua interezza. Unitamente ai nostri nuovi difensori, una volta compreso il senso pieno di questo percorso, anche e soprattutto attraverso la traduzione degli atti del fascicolo del Tribunale, siamo pronti a condividerne il fine”.

“Ribadiamo con assoluta fermezza che è falso quanto si dice in ordine ad un nostro rifiuto sull’aiuto offerto dal sindaco e da privati per una abitazione alternativa in attesa della ristrutturazione della nostra casa. Quindi vogliamo concludere ringraziando tutte le persone e tutti i soggetti istituzionali che ci sono stati vicini e che ci auguriamo resteranno vicino a noi con la lealtà e la serenità che sono imprescindibili laddove sono posti in gioco valori primari della vita delle persone”.

Al momento è fermo il progetto di ristrutturazione del casolare dove la famiglia viveva. La corrente elettrica è fornita da un pannello solare, l’acqua da un pozzo e da una fonte. “Ogni giorno ci sono pediatri, ingegneri, imprenditori, geometri che mettono a disposizione le proprie professionalità gratuitamente per Nathan e Catherine affinché si possano ricongiungere”, ha dichiarato all’ANSA il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli. “Se loro volessero potrebbero portare a termine subito la ristrutturazione […] Per ora la priorità è il ricorso al provvedimento del Tribunale dei minori di L’Aquila di allontanamento dei tre bambini in un casa Famiglia, da presentare entro tre giorni”.

27 Novembre 2025

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