Costumista morto a Capri, ipotesi aggressione con omicidio per le indagini su Luca Canfora

Non si esclude l’omicidio come causa della morte di Luca Canfora, il costumista del film “Parthenope” morto sull’isola di Capri il primo settembre di due anni fa, durante le riprese del film del regista premio Oscar Paolo Sorrentino.

L’ipotesi, che contempla l’aggressione con conseguente omicidio nelle indagini condotto dalla Procura di Napoli, è stata formulata a seguito della seconda autopsia effettuata sulla salma di Canfora, un professionista ben noto nel mondo del cinema. Per questo, scrive l’Ansa, il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Silvio Pavia, ha intenzione di prorogare ulteriormente le indagini, anche se ad oggi quella dell’omicidio è una pista che figura accanto a quelle dell’incidente e del suicidio, la più battuta nella fase iniziali dell’inchiesta.

Chi ha sempre espressi dubbi sulla tesi del suicidio è la famiglia di Canfora, che segnalava già all’esiti della prima autopsia la presenza di fratture ritenute poco compatibili con una caduta da un’altezza considerevole: per questo venne presentato un esposto che ha spinto gli inquirenti a procedere con la riesumazione del corpo per eseguire ulteriori accertamenti. “Ho visto la bara aperta di mio fratello – ha raccontato Giuseppe Canfora, già sentito come testimone, in una intervista a Repubblica – si sarebbero viste queste fratture. L’unica cosa che posso ribadire è quella che sto dicendo dall’inizio: mio fratello non si è suicidato”.

Il ritrovamento del corpo del costumista risale al primo settembre 2023, quando il cadavere venne rinvenuto nelle acque sottostanti i Giardini di Augusto, dove il giorno prima erano state girate le scene del film di Sorrentino. Dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza, registrate il giorno in cui vennero registrare le scene di “Parthenope”, si nota Canfora arrivare nei Giardini di Augusto in occasione delle riprese ma non uscirne: il giorno dopo il suo cadavere verrà rinvenuto in acqua da un canoista.