Busto Arsizio, ragazza di 14 anni violentata e picchiata da un 21enne conosciuto su internet: lo stupro in un capannone

Picchiata brutalmente, poi violentata in un capannone abbandonato a Busto Arsizio, a Varese, intorno alle 20 di lunedì sera. È l’incubo vissuto da una ragazzina di 14 anni di origini peruviane, prima “agganciata” su interne da un giovane di ben sette anni più grande e poi vittima di violenza sessuale.

Quest’ultimo, 21enne residente a Rozzano, nell’hinterland milanese, è stato arrestato dalla polizia locale di Busto Arsizio: lo hanno colto in flagranza di reato, mentre era ancora “impegnato” a picchiare e violentare la sua vittima.

Stando a quanto riferisce l’edizione milanese del Corriere della Sera i due ragazzi si frequentavano da tempo sui social e avevano deciso nel pomeriggio di lunedì di incontrarsi a Busto Arsizio, città scelta perché vicina al Comune di residenza della 14enne ma non lontana neanche da Rozzano, dove risiede il 21enne di origini nordafricane poi arrestato.

Non è chiaro come la 14enne sia arrivata in quel capannone abbandonato di via Vercelli, zona semi periferica di Busto Arsizio alle spalle della stazione ferroviaria: per sua fortuna una residente della zona ha udito le sue grida di disperazione: sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale, che hanno colto il 21enne in flagranza di reato. Il ragazzo è stato arrestato dopo l’arrivo di una seconda pattuglia di supporto a causa della forte resistenza all’arresto del giovane di Rozzano.

La ragazzina peruviana è stata trasportata in pronto soccorso, dove i medici l’hanno curata e le hanno assegnato una prognosi di 50 giorni per lo stupro e le percosse ricevute. Il 21enne è stato invece prima condotto al comando della polizia locale e poi in carcere: nei prossimi giorni sarà sottoposto a interrogatorio di fronte al giudice per indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio, dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata, resistenza pubblico ufficiale e lesioni.