Il rapporto della Diocesi

Chiesa altoatesina, l’orrore degli abusi in un rapporto: 67 casi dal 1963 ad oggi, vittime tra gli 8 e i 14 anni

Cronaca - di Redazione

20 Gennaio 2025 alle 12:49

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Chiesa altoatesina, l’orrore degli abusi in un rapporto: 67 casi dal 1963 ad oggi, vittime tra gli 8 e i 14 anni

Tra il 1963 e il 2023 vi sono stati 67 casi accertati di abusi sessuali nella chiesa altoatesina, che riguardano 24 sacerdoti e 59 vittime.

Sono i numeri, allarmanti, che emergono da un rapporto elaborato dallo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl di Monaco di Baviera su incarico della Diocesi di Bolzano e Bressanone, che ha voluto indagare sul passato oscuro della chiesa locale.

Quello che emerge nel report, commissionato nell’ambito del progetto triennale “Il coraggio di guardare”, presentato in una conferenza stampa in presenza del vescovo Ivo Muser ma anche di alcune vittime e sopravvissuti, fa impressione: l’età media dei preti è tra i 28 e 35 anni, mentre quella delle vittime tra gli 8 e i 14 anni, poco più del 50% di sesso femminile.

Alcuni casi, tutti ovviamente resi anonimi per proteggere le vittime, destano ancora più rabbia: il “numero cinque” riguarda un sacerdote che nei primi anni 60 ha compiuto un primo abuso ed è stato trasferito, poi un altro abuso per venire nuovamente trasferito, venendo escluso dall’attività pastorale solamente nel 2010. Il “caso numero 15” riguarda invece un sacerdote che, nonostante le proteste dei fedeli, ha celebrato i funerali di un suicida che era stata una sua presunta vittima di abusi.

Di fronte a numeri e storie come queste, il vescovo Muser ha sottolineato che “ogni caso di abuso è uno di troppo. La mia speranza e la mia profonda convinzione è che questo sia il primo passo di un cammino che faccia della Chiesa un luogo sicuro per bambini, giovani ed adulti vulnerabili”, le sue parole nella conferenza stampa riportate dall’Ansa.

“Ascoltando la presentazione – ha aggiunto Muser – il mio pensiero e sempre stato rivolto alle vittime. Questo tema colpisce fortemente ed è legato ad un forte senso di vergogna”. “Serve il coraggio di guardare – ha proseguito il vescovo – tutto è iniziato con il mio consenso ad aprire tutti gli archivi della nostra diocesi e a permettere di prendere visione di tutte le fonti e tutti gli atti. Mi metto consapevolmente dalla parte delle vittime. Negli anni passati, da quando ho assunto l’incarico di vescovo, ho avuto contatti con questa terribile ferita, tramite il centro d’ascolto istituito dalla diocesi, ma anche con contatti diretti e vi posso garantire che ho imparato molto, ho imparato quanto distruttivo ed umiliante sia l’abuso sessuale. Voglio anche in futuro imparare ad imparare, ad apprendere”. Il vescovo, che non conosceva prima della presentazione alla stampa il contenuto del rapporto, ha annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa per rendere note le sue considerazioni. “Ringrazio le vittime ed i testimoni – ha concluso Muser – che hanno dato un contributo affinché questo lavoro fosse possibile”.

di: Redazione - 20 Gennaio 2025

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