La decisione

Chiude il Castello delle Cerimonie, da quando non si potranno più fare matrimoni a La Sonrisa

La nota del sindaco di Santa Maria di Castellabbate

Cronaca - di Redazione Web

17 Novembre 2024 alle 17:30

Condividi l'articolo

Perché è stato confiscato il Castello delle Cerimonie: che fine farà la Sonrisa

In vista della completa acquisizione a patrimonio del Comune del complesso immobiliare denominato ‘Grand Hotel La Sonrisa’, in seguito al verdetto irrevocabile della sentenza emessa lo scorso febbraio dalla Corte di Cassazione, gli uffici comunali hanno comunicato alle società interessate l’avvio delle procedure per la revoca delle licenze che porteranno alla cessazione delle attività alberghiera e di ristorazione che avverrà entro fine dicembre 2024“. Lo rende noto Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, comune della provincia di Napoli dove sorge il cosiddetto “Castello delle Cerimonie” struttura ricettiva confiscata lo scorso febbraio diventata nota attraverso un popolare format televisivo su Real Time.

Perché ha chiuso la Sonrisa, il Castello delle Cerimonie

A seguito di un verbale, di un preciso atto di indirizzo della Giunta comunale agli uffici e dopo la recente interlocuzione con la Prefettura di Napoli – spiega Ilaria Abagnalesono state avviate tutte le procedure in vista della completa acquisizione a patrimonio comunale del complesso immobiliare e dei terreni per oltre 40mila metri quadrati, già di proprietà del Comune di Sant’Antonio Abate in virtù di una sentenza passata in giudicato che sancisce la lottizzazione abusiva compiuta in quell’area, sentenza che ora l’Ente comunale sta eseguendo“.

Da quando non si potranno fare più matrimoni a La Sonrisa: chiuso il Castello delle Cerimonie

Il fondatore dell’attività, Antonio Polese (“Boss delle Cerimonie” in tv) aveva creato dal nulla un business basato sulle nozze-show. Morto nel 2016, l’attività della struttura era stata proseguita dai suoi familiari, anche in tv. La vicenda giudiziaria della ‘Sonrisa‘ è iniziata nel 2011. All’epoca gli inquirenti contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati a partire dal 1979 su un’area ampia oltre 40mila metri quadrati. Poi a febbraio scorso la definitiva confisca di immobili e terreni su cui sorge la struttura ricettiva, destinati a essere acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune.

17 Novembre 2024

Condividi l'articolo