La tragedia
Goja del Pis, 17enne perde la vita dopo un tuffo tra le cascate: è annegato
Il giovane si è tuffato tra le rocce, non è chiaro se sia rimasto vittima di un malore o di un trauma: quando il corpo è stato recuperato, era già deceduto
Cronaca - di Redazione Web
Tragedia in un laghetto naturale della Valle di Susa (in provincia di Torino), dove un ragazzo di 17 anni è morto, ieri, dopo essersi tuffato in una cascata tra le rocce. La vittima, originario delle Seychelles, viveva con la famiglia a Buttigliera Alta, un altro paese valsusino. In compagnia di un gruppo di persone, in un pomeriggio caldo e uno dei primi di quest’estate senza temporali in Piemonte, ha raggiunto Almese e la Goja del Pis – in dialetto piemontese la pozza della cascata – un luogo molto amato dagli escursionisti o anche semplicemente da chi cerca refrigerio.
17enne ha perso la vita a Goja del Pis
Si raggiunge infatti in poche decine di minuti a piedi dall’abitato di Almese, percorrendo un sentiero ripido in alcuni tratti ma senza particolari difficoltà. La Goja del Pis è formata dal torrente Messa dopo un salto dalle rocce e molti ragazzi amano buttarsi nel piccolo lago che ha un diametro di una trentina di metri. Le piogge degli ultimi giorni hanno reso ancora più accattivante la piscina naturale tra le rocce e qui il diciassettenne si è lanciato in acqua nel cuore del pomeriggio. Non è più riemerso dalla profondità della pozza.
Il tuffo e l’allarme: cosa è successo
Gli amici hanno dato l’allarme, sul posto sono arrivati l’ambulanza del 118, l’elicottero di Azienda zero, i vigili del fuoco con il reparto dei sommozzatori, il Nucleo alpino fluviale. Questi ultimi hanno recuperato il giovane portandolo a riva dove i sanitari hanno tentato di rianimarlo. Tutti gli sforzi di salvargli la vita sono stati vani. Non è ancora chiaro se l’annegamento della giovane vittima sia stato dovuto a un malore nelle acque fredde o a un trauma durante la caduta.
Il precedente
Sei anni fa alla Goja del Pis aveva perso la vita un altro giovane, un ventenne che, in compagnia di un coetaneo, si era cimentato in un tuffo spericolato per farsi riprendere con un filmato. Anche quella volta – era fine maggio – il torrente Messa era stato ingrossato dalle piogge che avevano alimentato anche la pozza.
