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Anche quest’anno Più Libri Più Liberi è un caso: appello di 80 autori contro la casa editrice neofascista

Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 07 Dicembre 2023 Roma, Italia – cronaca – Più Libri più Liberi Fiera della piccola e media editoria alla Nuvola Nella foto: la fiera December 7, 2023 Roma, Italy – News -Small and medium publishing fair at Nuvola Più Libri più Liberi In the photo: the fair

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Ancora un caso a Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria dedicata all’editoria indipendente che si terrà questa settimana a Roma. Già l’anno scorso al centro di un caso enorme, bollato di “amichettismo” e “circolettismo”, quest’anno la manifestazione sembra esser finita in una vicenda che ricorda quella esplosa nel 2019 al Salone Internazionale del libro di Torino per via della presenza della casa editrice accusata di matrice neofascista Altaforte. Oggi è stata diffusa una nota da un’80ina di autori per la presenza degli stand di un editore che pubblica testi accusati di neofascismo.

Più Libri Più Liberi è stata fondata nel 2002, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori, direzione artistica della scrittrice Chiara Valerio. Proprio quest’ultima l’anno scorso, in occasione dell’ultima edizione era stata travolta dal caso che riguardava il filosofo Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti e di lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna, mentre la manifestazione era stata dedicata a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, vicenda che aveva attirato enorme attenzione mediatica. Alcuni altri scrittori avevano boicottato l’appuntamento, Valerio aveva difeso Caffo appellandosi alla presunzione di innocenza, Caffo aveva alla fine rinunciato alla partecipazione.

“Da autrici, autori, case editrici, e naturalmente persone che frequentano le manifestazioni culturali di questo paese – si legge nell’appello – siamo rimasti sorpresi nello scoprire che, tra gli stand della fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi, quest’anno abbia trovato spazio Passaggio al Bosco, casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita“.

“Nelle dichiarazioni dell’editore, questi titoli dovrebbero rappresentare ‘il punto di vista del pensiero identitario’; quale sia precisamente questo punto di vista lo si capisce scorrendo le schede dei libri compilate dall’editore stesso: il pamphlet scritto da Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen Ss, rappresenterebbe ‘impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante’. Lo stesso Degrelle, insieme a Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario – due tra i più violenti e antisemiti movimenti fascisti degli anni ’30 in Romania – figurano tra gli interpreti delle ‘più alte virtù di coraggio, disciplina, senso del dovere, altruismo e dominio di sé’, proseguono ripercorrendo la storia della casa editrice in questione precisando che queste ‘sono solo alcune delle figure cardine di questo pensiero identitario di cui il catalogo e ricchissimo”.

A firmare l’appello un’ottantina di personalità, tra cui autori di grande popolarità, tra cui Claudio Santamaria, Vittorio Sermonti, Diego Bianchi (Zoro), Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Domenico Procacci, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Caparezza, Valerio Renzi, Massimo Giannini, Daria Bignardi, Giovanni De Mauro, Simone Pieranni, Valerio Nicolosi, Stefano Feltri, Maicol e Mirco, Minimum Fax, Vera Gheno, Tomaso Montanari, Davide Coppo, Riccardo Meozzi, Arianna Montanari, Marina Pierri, Marino Sinibaldi, Paolo Di Paolo, Vincenzo Latronico, Giulia Caminito, Serena Mazzini, Valerio Mastandrea, Fandango Libri, Coconino Press, Becco Giallo, Paolo Rossi, Pietro Turano, Vincenzo Ostuni, Giacomo Papi, Alfredo Pedullà, Lucia Calamaro, Momo edizioni, Bao Publishing, Edizioni Tlon, Add Editore, Paolo Ruffini, Simonetta Sciandivasci, Ascanio Celestini, Carlo Greppi, Tiziana Triana, Marco Balzano, Gabriele Pedullà, Micol Meghnagi, Roberto Recchioni, Fiamma Ficcadenti, Simone Tempia, Oiza Q. Obasuyi, Francesco Pacifico, Massimiliano Tarantino (Fondazione Feltrinelli), Caissa Italia editore, Hacca Edizioni, Red Star Press, Giulio Calella (Alegre Edizioni), Nicola Villa (Edizioni Altreconomia), Futura Editrice, Matteo Pucciarelli, Lia di Trapani, La Revue, Il Tennis Italiano, Bruno Montesano, Costanza Jesurum, Oscar Gilioti, 66thand2nd Edizioni, Giovanni Piperno, Tamu Edizioni, Bruno Maida, Cristiano Corsini, Giovanni Carletti, Alessio Spataro, Alba Nabulsi, Mosè Vernetti, Martina Testa, Marco Rossari, Alice Spano, Èxorma edizioni.

“Appare evidente che non si tratta di testi di studio o di indagine su determinati fenomeni o periodi storici, ma di un progetto apologetico. Sorge spontaneo chiedere allora all’Associazione Italiana Editori, responsabile dell’assegnazione degli stand: com’è possibile che, pur nel rispetto di ogni orientamento politico, questo tipo di pubblicazione sia stata ritenuta compatibile con il regolamento che viene sottoscritto da ogni editore? Non c’è forse una norma – l’Articolo 24, ‘osservanza di leggi e regolamenti’ – che impegna chiaramente gli espositori ad aderire ‘a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani ed in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana?’ Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici”.