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Israele non si ferma, nuova espansione per le colonie illegali in Cisgiordania: da Netanyahu ok ad altri 19 insediamenti

Israele non si ferma, nuova espansione per le colonie illegali in Cisgiordania: da Netanyahu ok ad altri 19 insediamenti

In attesa della “fase due” degli accordi di pace promossi da Donald Trump tra Israele e Hamas, la parte più “politica” che dovrebbe portare al disarmo del gruppo radicale islamico che controlla la Striscia di Gaza e “stabilizzare” l’enclave palestinese, affidando la sua amministrazione ad un governo tecnico palestinese supervisionato da un Consiglio di Pace e sostenuto da una forza militare internazionale, chiamata Forza di stabilizzazione, Israele non ferma i suoi piani di conquista territoriale.

Non solo infatti l’IDF prosegue da mesi i bombardamenti su Gaza, costati la vita ad oltre 400 persone in quello che dovrebbe essere un periodo di “tregua”, ma dal Tel Aviv aumentano ancora le mire sulla Cisgiordania.

Domenica il governo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu ha approvato la creazione di 19 nuove colonie in Cisgiordania, legalizzando quella che per la Corte internazionale di giustizia sono occupazioni illegali di un territorio che dovrebbe costituire il futuro Stato di Palestina e che oggi sarebbe sotto il controllo dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese.

Solamente nel 2025 è la seconda volta che il governo dà il via libera a nuovi piani di insediamenti: nel maggio scorso ne erano state approvate 22, la più grande espansione degli ultimi decenni. Negli ultimi tre anni sono stati in tutto 69 i nuovi insediamenti approvati.

Nel piano del governo, annunciato dai ministri della Difesa Israel Katz e delle Finanze Bezalel Smotrich, è prevista la rioccupazione di quattro località della Cisgiordania da cui Israele si era ritirato nel 2005, quando aveva anche abbandonato le colonie nella Striscia di Gaza. Si tratta di Ganim e Kadim, che si vanno ad aggiungere a Homesh e Sa-Nur, già incluse nel provvedimento di maggio.

Delle 19 colonie previste dal piano approvato domenica, 11 saranno nuovi insediamenti e otto andranno a sostituire i cosiddetti “avamposti”, ovvero territori strappati autonomamente dai coloni ebrei ai cittadini palestinesi, inizialmente tollerati dal governo israeliano e poi “legalizzati”.

“Su questo terreno blocchiamo l’istituzione di uno Stato palestinese terrorista. Continueremo a sviluppare, costruire e a insediarci sulla terra del nostro patrimonio ancestrale”, ha annunciato Smotrich, che come leader del partito di estrema destra Sionismo Religioso si è sempre speso in favore dei coloni, lui che è cresciuto a sua volta nell’insediamento di Beit El in Cisgiordania e che oggi vive con la sua famiglia fuori dall’insediamento coloniale di Kedumim, nella Cisgiordania occupata.