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Perché Zerocalcare ha fatto bene a boicottare “Più Libri Più Liberi”: non si condividono spazi con i nazisti

Photo Alberto Gandolfo / LaPresse

Photo Alberto Gandolfo / LaPresse

A Zerocalcare vorrei dire: “puoi parlare un po’ meno velocemente, per favore?”, come chiedevo ar Cecio, un compagno del liceo romano che mi accolse, appena atterrato dalla Sicilia. Gli infiniti tronchi accelerano già la parlata, gli direi: perché, quindi, parli come Ascanio Celestini e, per capire il tuo film, nonostante i molti anni poi vissuti a Roma, ho dovuto mettere i sottotitoli?

Forse Zerocalcare ha fretta, ma dice spesso cose giuste. Per esempio, che “non si condividono spazi con i nazisti” e, perciò, se ne è andato dalla fiera dei libri di Roma Più libri più liberi. Fra i suoi partecipanti, infatti, la casa editrice Passaggio al bosco ha pubblicato volumi che celebrano figure storiche come Mussolini (ancora noto a molti); Léon Degrelle, ufficiale delle Waffen-SS; Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro rumena. Naturalmente, ciascuno può pubblicare ciò che vuole, visto che, per fortuna, non viviamo (ancora) in un paese come quelli governati o celebrati dai suddetti, ma non saremo certo più liberi, se più libri celebreranno o a diffonderanno il neonazismo.

Quella nazista, infatti, non è una delle scelte ideologiche disponibili, ma l’organizzazione del pensiero delle persecuzioni sistematiche e delle più orribili visioni di potenza. E’ invalsa, invece, l’opinione che un’idea valga l’altra e che, dunque, possiamo coccolarci i peggiori beniamini del nazionalismo, oppure finanziare le milizie criminali. Tutto è ormai normale, come avere vicine di casa le guerre e le stragi di frontiera.
I vecchi ci avevano avvisati di stare attenti: ha dunque ragione Zerocalcare, ma almeno parli più lentamente, così non sarò costretto a mettere i sottotitoli.