Non ci saranno funerali di Stato per Susan John. Eppure lo Stato c’è. C’è lo Stato che la teneva nella prigione in cui lei ha smesso di mangiare e di bere. C’è lo Stato che ha dato un nome al suo corpo morto, lasciando che fosse senza nome il suo corpo che moriva.
C’è lo Stato sul certificato di morte che i figli potranno ottenere, l’eredità cui hanno diritto. Ci sarà per sempre lo Stato a vegliare sulla tomba di Susan John. E ci sarà un’epigrafe silenziosa, lunga come la vita che lo Stato non le ha concesso di vivere.