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Finanziamenti occulti ad Hamas tramite associazioni di beneficenza, 9 arresti: c’è anche il presidente dei Palestinesi in Italia

Finanziamenti occulti ad Hamas tramite associazioni di beneficenza, 9 arresti: c’è anche il presidente dei Palestinesi in Italia

Dietro la beneficenza per il popolo palestinese, martoriato dalle bombe israeliane a seguito degli attacchi del 7 ottobre 2023, c’era in realtà un piano di finanziamento occulto per Hamas, il gruppo radicale islamico responsabile della strage di due anni fa.

È questo l’accusa della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, che con la Digos di Genova e la Guardia di Finanza ha arrestato nove persone.

Secondo gli inquirenti da tre società di beneficenza per il popolo palestinese sarebbero arrivati finanziamenti per 7 milioni di euro ad Hamas: ruolo chiave lo avrebbe avuto Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei palestinesi in Italia e considerato dagli investigatori “membro del comparto estero dell’organizzazione terroristica Hamas” e “vertice della cellula italiana dell’organizzazione Hamas”.

In particolare Hannoun, componente del board della European Palestinians Conference, è accusato di aver “concorso a versare, direttamente o indirettamente, all’organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e, fino alla data odierna, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a € 7.288.248,15, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza”.

Gli altri arrestati sono Dawoud Ra’Ed Hussny Mousa, Elasaly Yaser, Al Salahat Raed, Albustanji Riyad Abdelrahim Jaber, Abu Rawwa Adel Ibrahim Salameh, Abu Deiah Khalil e Abdu Saleh Mohammed Ismail, indicati dalla procura come membri di Hamas all’estero con ruoli operativi nella propaganda, nella raccolta e nel trasferimento dei fondi. E’ stato arrestato anche Osama Alisawi, dal 2008 al 2014 ministro del governo di Hamas, secondo l’accusa in costante contatto con Hannoun e gli altri indagati.

Per chi indaga Hannoun e alcuni tra i suoi più stretti collaboratori “hanno costituito in Italia una cellula di Hamas e da molti anni operano, per mezzo della A.B.S.P.P. (Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese) nella raccolta di fondi destinati in tutto o in parte a detta organizzazione terroristica” e che “la costituzione di una cellula estera del movimento, sulla base degli elementi indiziari emersi nel corso delle indagini, non può ritenersi il risultato di una iniziativa personale di coloro che hanno dato vita all’associazione solidaristica italiana nei primi anni ‘90, ma, piuttosto, la realizzazione di un progetto strategico di Hamas che si è dotata di una struttura complessa, e dunque anche di cellule operanti all’estero, in grado di contribuire agli scopi propri del movimento”.

I nove arrestati vengono accusati di aver “contribuito alle attività delittuose dell’organizzazione terroristica, per un ammontare complessivo di circa sette milioni di euro”, con “operazioni di triangolazione” attraverso bonifici bancari o con altre modalità attraverso associazioni con sede all’estero, in favore di associazioni con sede a Gaza “dichiarate illegali dallo Stato di Israele, perché appartenenti, controllate o comunque collegate ad Hamas” o “direttamente a favore di esponenti di Hamas, in particolare ad Osama Alisawi, già Ministro del governo di fatto di Hamas a Gaza, che in varie circostanze sollecitava tale supporto finanziario”.