A Natale un altro piano per l’Ucraina, questa volta svelato dal Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: un piano in 20 punti anticipato nel giorno della vigilia. “Oggi condividiamo tutti un sogno. Ed esprimiamo un desiderio, per tutti noi. ‘Che muoia’, ognuno di noi potrebbe pensare tra sé e sé. Ma quando ci rivolgiamo a Dio, ovviamente, chiediamo qualcosa di più grande. Chiediamo la pace per l’Ucraina. Lottiamo per essa. E preghiamo per essa. E la meritiamo”. Si riferiva Vladimir Putin, il Presidente della Russia. Zelensky ha presentato il piano durante un briefing con la stampa.
Il documento è stato elaborato nei negoziati a Miami, sarà integrato da ulteriori accordi bilaterali tra Washington e Kiev con garanzie di sicurezza e ricostruzione. Il piano cita la sovranità dell’Ucraina, un patto di non aggressione totale e incondizionato tra Mosca e Kiev, garanzie di sicurezza sulla base dell’Articolo 5 della NATO, un esercito di 800mila effettivi, l’ingresso nell’Unione Europea, la ricostruzione, la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia congiunta con Washington e Mosca.
- Chi ha ucciso il generale Fanil Sarvarov, la dinamica dell’attentato e i sospetti sugli 007 di Kiev
- Europa sotto attacco della Russia: la favola di guerra baltico-polacca, come si monta un casus belli
- Ucraina, la versione di Putin: “Compromessi deve farli Kiev, non è vero che rifiutiamo il piano di pace”
- Asset russi, per salvare (per ora) l’Ucraina l’Europa sceglie il debito comune: colpo all’asse Commissione-Berlino
Se Zelensky da una parte ha rivendicato l’unità dell’Ucraina, dall’altra si è detto disponibile a ritirare l’esercito di Kiev dalla parte del Donbass che ancora controlla a patto che lo faccia anche la Russia liberando una porzione di territorio equivalente. È il punto più saliente della nuova proposta, anche se di difficile attuazione considerando che Mosca ha rivendicato il controllo di tutta l’area nell’est del Paese dove ha occupato parte dei territori che ha annesso con referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale.
Il piano non cita l’ingresso di Kiev nella NATO. Zelensky invece immagina una zona demilitarizzata, una “zona economica libera” con la presenza sul terreno di una forza di stabilizzazione internazionale, nuove elezioni dopo la firma di un accordo per la fine della guerra. Secondo il Presidente dell’Ucraina dovrebbe essere tutto sottoposto alla cittadinanza con un referendum.
A questo proposito, secondo un sondaggio elaborato dal Centro per la Ricerca Sociale e di Marketing Socis, citato da Ukrinform, se si votasse oggi il 30,6% degli ucraini vorerebbe per Zelensky. A seguire l’ex comandante in capo delle Forze Armate, il generale Valerii Zaluzhnyi con il 29,6%. Gli altri candidati avrebbero tutti meno del 10%: 8,1% a Kyrylo Budanov, capo della Direzione Centrale dell’Intelligence del Ministero della Difesa; 7,2% all’ex presidente Petro Poroshenko; 6,1% a Yulia Tymoshenko e 5% a Dmytro Razumkov.
Se le elezioni andassero al ballottaggio tra Zelensky e Zaluzhnyi, Zelensky riceverebbe il 35,8% dei voti, mentre Zaluzhnyi il 64,2%. Se Zaluzhnyi non partecipasse alle elezioni, Budanov probabilmente accederebbe al secondo turno contro Zelensky. In questo scenario, il 56,2% degli intervistati ha dichiarato che voterebbe per Budanov, mentre il 43,8% sosterrebbe Zelensky. “Stiamo registrando crescenti legami tra la Russia ed entità in Cina – ha aggiunto Zelensky sui suoi canali social – che potrebbero fornire dati di intelligence spaziali. Sfortunatamente, ci sono correlazioni tra le immagini satellitari cinesi del territorio ucraino e gli attacchi russi alle corrispondenti infrastrutture energetiche”.