Apertura o bluff, l’ennesimo, a poche ore dall’accordo raggiunto dall’Unione Europea nella notte su 90 miliardi di euro di sostegno all’Ucraina senza ricorrere agli asset russi detenuti in Europa. Alla conferenza stampa di fine anno, il Presidente della Russia Vladimir Putin ha annunciato la disponibilità a negoziare sulle proposte del 2024. “La Russia non vede ancora la disponibilità di Kiev a discutere la questione territoriale”. Le condizioni per una soluzione del conflitto “sono quelle presentate al ministero degli Esteri” a giugno dell’anno scorso.
E quali sarebbero? Quelle che prevedono di “affrontare le cause profonde che hanno provocato questo conflitto”. A giugno 2024, Putin aveva sollecitato a Kiev la cessione delle Regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia e la rinuncia a entrare nella NATO. “Non appena Kiev comincerà a ritirare le truppe dalle quattro regioni e rinuncerà formalmente ad aderire alla Nato ordinerò il cessate il fuoco e darò il via ai negoziati”. Per un’Ucraina “neutrale, non allineata, priva di armi nucleari, smilitarizzata e denazificata”. Sono condizioni che Kiev ha più volte respinto.
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Le dichiarazioni sono arrivate al format “Bilancio dell’anno con Vladimir Putin”, trasmissione che mette insieme una lunga conferenza stampa e auna sessione di domande e risposte in diretta. Il Presidente russo non è comunque contento delle mosse dell’UE: ha definito l’uso degli asset russi detenuti e congelati in Europa come una rapina. “Non importa cosa rubino, prima o poi dovranno restituirlo e, cosa più importante, andremo in tribunale per proteggere i nostri interessi. Faremo del nostro meglio per trovare una giurisdizione indipendente dal contesto politico”.
Per Putin la guerra è esplosa perché Kiev doveva lasciare “la popolazione libera di scegliere il proprio stile di vita in quella parte del Paese” e che “ha iniziato la guerra nell’est dell’Ucraina”. A febbraio 2022 Putin aveva lanciato la cosiddetta l’operazione militare speciale. “La Russia aveva avvisato in anticipo l’Ucraina che avrebbe potuto riconoscere le repubbliche non riconosciute”. La questione territoriale resta ancora oggi al centro delle trattative: Mosca reclama il controllo di tutto il Donbass dopo che nel settembre 2022 aveva dichiarato, tramite un referendum non riconosciuto da tutta la comunità internazionale, l’annessione di quattro regioni dell’Ucraina orientale e meridionale.
Putin ha accusato Kiev di non voler “porre fine a questo conflitto con mezzi pacifici” mentre il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è “un attore di talento” che qualche giorno fa si era scattato un obelisco nei pressi della città di Kupyansk, nella regione Ucraina di Kharkiv, allo scopo di smentire la conquista da parte di Mosca. “La stele si trova a circa un chilometro dalla città. Perché fermarsi sulla soglia? Entrate”. Ha aggiunto che l’iniziativa strategia al fronte è tutta delle forze russe che avanzano lungo l’intera linea di contatto, “in alcuni punti più velocemente, in altri più lentamente, ma in tutte le direzioni il nemico si sta ritirando”. Secondo il Presidente russo “il nemico ha perso praticamente tutte le sue riserve strategiche e questo dovrebbe spingerlo a porre fine al conflitto in modo pacifico. A seguito delle azioni attive ed efficaci delle nostre truppe, sembra che il nemico abbia subito perdite molto gravi nelle sue riserve strategiche; non ne sono rimaste praticamente più”.