I tre figli di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, i genitori della “famiglia nel bosco”, resteranno nella casa di famiglia di Vasto, dove sono stati trasferiti a seguito dell’ordinanza di allontanamento disposta dal Tribunale dei minorenni dell’Aquila.
Lo ha deciso la Corte d’Appello del capoluogo abbruzzese, respingendo il ricorso presentato dai genitori, che speravano di poter riottenere la responsabilità genitoriale dei tre figli, due gemelli di sei anni e un bambino di otto anni, che gli era stata sospesa.
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Nella struttura di Vasto con i tre bambini è presente la madre, alla quale è permesso di vedere i figli per qualche ora al giorno, mentre il padre può fargli visita tre giorni alla settimana.
La coppia dopo settimane di “tira e molla” ha scelto di trasferirsi dalla “casa del bosco” di Palmoli (in provincia di Chieti), priva di corrente elettrica e con i servizi igienici a secco all’esterno, ad un appartamento offerto in comodato d’uso da un ristoratore solidale.
In questo caso la Corte d’Appello era tenuta a pronunciarsi sull’ordinanza di allontanamento, cioè stabilire se il tribunale per i minorenni avesse i presupposti per decidere che i figli dovessero essere allontanati e che alla coppia potesse essere sospesa la responsabilità genitoriale. Non a caso la legale di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, l’avvocato Danila Solinas si è detta fiduciosa che, una volta compiuti i progressi richiesti, il Tribunale per i minorenni possa optare per il ricongiungimento della famiglia.
Il mese scorso il Tribunale aveva giudicato l’abitazione della coppia inadeguata per i tre bambini, già noti ai servizi sociali da fine 2024, quando ebbero una una grave intossicazione alimentare da funghi, per cui fu necessario andare in ospedale.
Aver ottenuto una casa “moderna”, concessa dal ristoratore locale Armando Carusi, non ha sciolto le riserve dei giudici sull’affidamento dei tre bambini ai genitori: restano infatti ancora grossi dubbi sul grado di istruzione dei figli, al di fuori del percorso scolastico “canonico”, oltre alle capacità relazionali dei bambini all’infuori del rapporto coi genitori.
Come già accaduto quando la vicenda della “famiglia del bosco” era diventata un fatto di cronaca nazionale, sul caso è intervenuto senza mezze misure il leader della Lega Matteo Salvini. Il vicepremier, che ha utilizzato la vicenda per attaccare strumentalmente la magistratura, ha commentato così la decisione odierna: “Per questi giudici una sola parola: VERGOGNA. I bambini non sono proprietà dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l’amore di mamma e papà!”.