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Delirio Trump sull’omicidio di Rob Reiner: “Lo ha ucciso la SINDROME DA IMPAZZIMENTO PER TRUMP, malattia incurabile”

COLLAGE DI FOTO DA LAPRESSE

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Difficile attirare l’attenzione anche dopo un ritrovamento che ha sconvolto il mondo del cinema e fatto il giro di tutti i media internazionali. Rob Reiner e Michele Singer ritrovati in casa senza vita, il regista di Stand by me e Harry ti presento Sally e la moglie uccisi accollati. E il figlio Nick arrestato, al momento il principale indiziato per il duplice omicidio. E invece: Donald Trump ci è riuscito, in virtù dell’opposizione alla sua politica, il Presidente degli Stati Uniti ha accusato Reiner di esser morto a causa di una fantasmagoorica “sindrome da squilibrio di Trump”.

Lo ha scritto sul suo social Truth, il tycoon repubblicano eroe delle estreme destre sovraniste di tutto il mondo, bullo di media e avversari, campione di vittimismo. “La scorsa notte è successa una cosa molto triste a Hollywood. Rob Reiner, un regista e comico tormentato e in difficoltà, ma un tempo talentuoso, è morto insieme alla moglie Michele, apparentemente a causa della rabbia che ha causato negli altri essendo afflitto da una forma massiccia, durissima e incurabile della malattia mentale nota come ‘SINDROME DA IMPAZZIMENTO PER TRUMP’”.

“Era noto per aver fatto impazzire il prossimo con la sua furiosa ossessione per Trump, con la sua evidente paranoia che ha raggiunto nuove vette mentre l’amministrazione Trump superava ogni obiettivo e aspettativa di grandezza, e con l’età d’oro dell’America alle porte, forse come mai prima”.

 

Reiner era un durissimo critico di Trump. Si era espresso più volte negli ultimi anni contro le politiche del tycoon, aveva espresso più volte sostegno ai democratici americani. Aveva dichiarato che chi aveva un’influenza pubblica doveva intervenire nel dibattito pubblico, contro gli attacchi di Trump alla libertà di espressione. Al momento non sembra esserci nemmeno l’ombra di un’implicazione politica in quello che ha assunto i tratti del dramma familiare.

Condoglianze singolari, a dir poco, quelle del Presidente degli USA. Dai toni paranoici e deliranti. Hanno disgustato il mondo del cinema e non solo. Non è la prima volta che Trump parla di questa fantomatica “sindrome da impazzimento per Trump” per screditare i suoi oppositori. Ha parlato di “ossessione furiosa” ed “evidente paranoia”. A poche di distanza Trump ha rincarato la dose nello Studio Ovale: “Non ero un suo fan. Era una persona squilibrata, per quanto riguarda Trump”.

Almeno due repubblicani hanno descritto come “indefinibili” le parole di Trump. “Questa è una tragedia familiare, non una questione di politica o di nemici politici”, ha detto Marjorie Taylor Green. Thomas Massi ha sfidato i compagni di partito a difendere “i commenti inappropriati e irrispettosi” su “un uomo che è stato brutalmente ucciso”. Don Bacon, esponente repubblicano che non si ricandiderà alle elezioni del 2026, ha dichiarato alla CNN che si sarebbe aspettato “di sentire qualcosa del genere da un ubriaco in un bar, non dal presidente degli Stati Uniti”.