Un colpo di mano, o di spugna, per arrivare quanto prima alla liberazione di Jair Bolsonaro. È quanto avvenuto mercoledì alla Camera dei deputati brasiliana, dove i partiti di estrema destra che sostengono l’ex presidente e quelli del cosiddetto Centrão, blocco maggioritario alla Camera composto da movimenti di centrodestra, hanno votato una proposta di legge che ridurrebbe la pena di Bolsonaro, condannato a 27 anni e tre mesi di carcere per aver guidato la cospirazione e l’assalto armato ai “palazzi del potere” di Brasilia nel tentativo di impedire al suo successore, l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva, di tornare al potere.
Una legge che riduce le pene per svariati reati, tra cui quelli per cui era finito alla sbarra l’ex presidente Bolsonaro, alcuni suoi ministri e sostenitori. Il testo, presentato dal deputato Paulinho da Força, del partito di centro Solidariedade, è stato approvato con 291 voti a favore e 148 contrari. I partiti di sinistra che sostengono il presidente Lula, che hanno votato contro il disegno di legge, non hanno infatti la maggioranza alla Camera. Il testo dovrà essere approvato anche dal Senato per il via libera definitivo.
Una legge frutto di una mediazione tra il Partito Liberale di estrema destra di Bolsonaro e il Centrão: i primi chiedevano di votare su un’amnistia, che avrebbe estinto la pena e condotto alla scarcerazione immediata dell’ex presidente, i secondi per una soluzione più “morbida”, con riduzione delle pene per una serie di reati, tra cui quelli contestati a Bolsonaro.
Se la proposta di legge dovesse passare in via definitiva col voto del Senato, la pena di Bolsonaro potrebbe essere ridotta a circa tre o quattro anni, in base alle decisioni del giudice su eventuali pene alternative. Neanche l’amnistia proposto dal Partito Liberale avrebbe consentito a Bolsonaro di correre alle prossime presidenziali del 2026: al leader dell’estrema destra è impedita la candidatura fino al 2030 per effetto della condanna.
Per questo a correre come frontman della destra brasiliana nell’atteso voto del prossimo anno potrebbe essere Flávio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente che lo ha ufficialmente investito del suo appoggio nominandolo come suo “successore”.