Si arma il mondo, sembra inevitabile che dall’Europa all’Asia, dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente, la tensione debba salire, aumentare, raggiungere livelli di guardia insondabili e imprevedibili. È questa atmosfera che indaga e interroga l’ultimo sondaggio SWG per il TgLa7 – oltre ai consueti orientamenti di voto dei partiti italiani – nella dimensione più immediatamente vicina a un coinvolgimento diretto della popolazione italiana: la reintroduzione della leva militare.
È abbastanza netto il risultato sulla proposta obbligatoria, con un totale di 39% tra favorevoli e un 54% di contrari. C’è un 15% che sostiene debba essere reintrodotta soltanto per gli uomini, un 20% che ritiene la misura completamente inutile, un 34% che invece malsopporta l’obbligo imposto. È invece più sfumato il quadro che emerge da un altro quesito, quello che immagina un sistema di leva volontaria con 10mila riservisti tra potenziali soldati ma anche altri professionisti come medici, guardie giurate, ingegneri, che verrebbero addestrati e chiamati in servizio soltanto in caso di conflitto o calamità e non in prima linea del fronte. Ebbene, in questo caso il 51% è d’accordo, il 39% in disaccordo.
Per quanto riguarda gli orientamenti di voto – calcolati rispetto allo scorso – resta imprendibile in vetta Fratelli d’Italia, il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al 31,2%. Segue sempre il Partito Democratico della segretaria Elly Schlein al 22%. Il Movimento 5 Stelle dell’ex premier e “avvocato del popolo” Giuseppe Conte recupera lo 0,3% e sale al 13%. La Lega questa volta supera Forza Italia nel derby infinito intestino al centrodestra. All’8,1% il Carroccio, al 7,9% gli Azzurri.
Segue Alleanza Verdi e Sinistra al 6,7%. Azione di Carlo Calenda è al 3,2%, Italia Viva di Matteo Renzi al 2,4%. +Europa è all’1,4% mentre Noi Moderati di Maurizio Lupi resta stabile all’1,2%. Alla generica voce “altro partito” il 2,9%. Non si esprime il 33% degli intervistati, una percentuale in crescita di due punti percentuali, a conferma degli altissimi tassi di astensionismo a ogni tornata elettorale. Non ci sarà quorum al referendum sulla Giustizia in programma la prossima primavera: la prossima battaglia elettorale, già scoppiata.