Vladimir Putin mostra i muscoli. Il presidente russo, che avrebbe dovuto incontrare l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff alle 17 (ora di Mosca), ha platealmente deciso di farlo attendere: lo Zar ha infatti preferito andare al Forum Investimenti della Banca VTB, da dove ha lanciato messaggi chiari a Washingotn, all’Ucraina e all’Unione Europea.
Le parole più dure sono state rivolte proprio contro Bruxelles, che da tempo ormai sta cercando di porsi come garante della sicurezza di Kiev di fronte al disimpegno statunitense, con la Casa Bianca a guida Donald Trump ben disposta nei confronti di piani di pace per l’Ucraina simili ad una resa del Paese di fronte al Cremlino.
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Non è un caso dunque se Putin sottolinei nel suo intervento che “l’Europa non ha nessun piano per l’Ucraina” se non quello di “ostacolare” le proposte statunitensi e che “intende solo combattere con Russia. Ma se loro inizieranno la guerra, noi siamo pronti. Anche subito”, le parole minaccioso del leader russo, che ha ribadito di aver respinto le proposte Ue perché “inaccettabili” per Mosca.
Parlando della guerra, Putin è tornato a rivendicare la conquista della città ucraina di Pokrovsk, nel Donetsk, controllo russo che invece da Kiev viene decisamente smentito. Per Putin Krasnoarmeisk (questo il nome della città per i russi, ndr) “ha un significato speciale “e rappresenta “una grande base per raggiungere gli obiettivi” della Russia.
Nel suo discorso inoltre il leader russo ha negato l’evidenza dei massacri e bombardamenti di civili in atto da quasi quattro anni in Ucraina, spingendosi a parlare di operazioni condotte dal suo esercito “in modo chirurgico” e che quella in corso “non è una guerra nel senso letterale nel senso letterale del termine”.
Dopo l’atteso faccia a faccia al Cremlino, Steve Witkoff e Jared Kushner, il genero di Trump che tra non poche polemiche è volato a Mosca per partecipare al vertice diplomatico, dovrebbero incontrare mercoledì 3 dicembre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Europa, col leader di Kiev oggi impegnato in una visita di stato in Irlanda.
Lo stesso Zelensky ha definito sempre “benvenuto” a Kiev in qualsiasi momento il team negoziale americano guidato da Steve Witkoff, con l’imprenditore che da febbraio ad oggi in realtà non ha mai messo piede in Ucraina per discutere su come mettere fine al conflitto.
Zelensky che nel corso del suo viaggio in Irlanda ha definito il suo viaggio “uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici” poiché “ora, più che mai, c’è la possibilità di porre fine a questa guerra“. Alla base di queste parole c’è l’accordo trovato sull’ultima bozza del piano di pace in 19 punti sui quali le diplomazie di Ucraina e Stati Uniti hanno lavorato a Ginevra e in Florida, anche se “alcune cose devono ancora essere risolte”, ha ammesso Zelensky. C’è una chance di mettere fine alla guerra in Ucraina in modo “decente e dignitoso”, grazie allo “sforzo” negoziale degli Sati Uniti, ha aggiunto il leader ucraino.