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Sparatoria a Washington, morta la soldatessa della Guardia Nazionale: Lakanwal era un collaboratore della Cia in Afghanistan

Sparatoria a Washington, morta la soldatessa della Guardia Nazionale: Lakanwal era un collaboratore della Cia in Afghanistan

Sarah Beckstrom non ce l’ha fatta. La 20enne della West Virginia rimasta ferita nell’attacco compiuto mercoledì a Washington, non distante dalla Casa Bianca, da un uomo di nazionalità afghana negli Stati Uniti grazie ad un visto speciale, è morta in ospedale dopo ore di interventi chirurgici.

Beckstrom era arrivata a Washington da poche settimane, in servizio con la Guardia Nazionale, il corpo dei riservisti dell’esercito spediti da Donald Trump nella capitale nell’ambito del controverso piano dell’amministrazione di repressione dell’immigrazione e della criminalità nelle città a guida democratica.

È stato lo stesso Trump ad annunciarne il decesso durante la tradizionale chiamata del Giorno del Ringraziamento rivolta ai militari in servizio: “Sarah Beckstrom di West Virginia. Era altamente rispettata, magnifica, ha iniziato il servizio nel giugno 2023. È appena venuta a mancare. È stata attaccata in modo brutale. Non è più con noi, ci guarda dall’alto”. L’altro militare ferito, Andrew Wolfe, è in condizioni molto gravi, ha aggiunto il presidente.

A sparare era stato un cittadino afghano di 29 anni, Rahmanullah Lakanwal, a sua volta ferito dai militari e poi arrestato. L’aggressore viveva nello stato di Washington dal 2021, anno in cui era arrivato negli Stati Uniti grazie ai permessi speciali forniti dall’amministrazione di Joe Biden nell’ambito dell’operazione “Allies Welcome” dopo il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan e il conseguente ritorno al potere dei Talebani. Lakanwal, secondo quanto emerso dalle prime indagini, aveva presentato domanda di asilo nel dicembre 2024 e la sua richiesta è stata approvata il 23 aprile di quest’anno: era negli Stati Uniti con la seconda moglie e cinque figli.

La storia di presentato, al di là della propaganda trumpiana che ha già ordinato di riesaminare i permessi di residenza permanente di persone provenienti da 19 Paesi, è in realtà simbolo e prodotto delle guerre che gli Stati Uniti hanno combattuto dopo l’11 settembre 2001.

Come raccontato dal New York Times, Lakanwal per anni in Afghanistan era stato un membro dell’unità speciale Nds-03, un gruppo paramilitare detto “Lo Scorpione” che operava a sud di Kandahar sotto la direzione della Cia.

Stando ad un amico del 29enne citato dal quotidiano, aveva più volte rischiato la vita in operazioni militari e aveva mostrato già in patria seri problemi mentali, sconvolto dalle persone che aveva ucciso e che aveva visto morire sotto i suoi occhi.